Reddito di cittadinanza, confermata la modifica dal 2023
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Reddito di cittadinanza, confermata la modifica dal 2023

Reddito di Cittadinanza

Arriva la conferma della stretta sul reddito di cittadinanza da parte del governo: dal 2023 verranno introdotte le modifiche.

Il nuovo governo Meloni all’interno della Manovra contenuta nella Legge di Bilancio ha confermato – tra le tante novità – anche la stretta sul reddito di cittadinanza. Entro il 2023 tantissimi cittadini che non hanno diritto al sussidio promulgato dal governo Conte nel 2018 non riceveranno più il pagamento con cadenza mensile. 

Giorgia Meloni già durante le elezioni politiche del 25 settembre aveva annunciato che, qualora fosse salita al governo, avrebbe eliminato o perlomeno modificato il reddito di cittadinanza. Secondo quanto riferito dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, la stretta sul reddito di cittadinanza prevede una “riduzione da 8 a 7 mesi” delle mensilità. A partire dal 2023 il sussidio verrà tolto ai lavoratori “occupabili”. 

Ciò permetterebbe allo Stato di impiegare i 200 milioni risparmiati in altri progetti. Resta il fatto, però, che nonostante siano tanti i furbetti che hanno percepito il reddito lavorando in nero o rifiutando l’ennesima offerta di lavoro, per tante famiglie il sussidio è indispensabile per arrivare a fine mese. 

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Per questo motivo la stretta sul reddito ha creato una spaccatura nell’opinione pubblica. Da una parte coloro che vorrebbero che venisse modificato, se non addirittura abrogato. Dall’altra coloro che gridano a gran voce che non riescono ad arrivare a fine mese senza un aiuto economico da parte dello Stato. 

Cosa comprende la modifica

Con la modifica delle modalità per percepire il sussidio, a partire dal 1° gennaio 2023 alle persone tra 18 e 59 anni – abili al lavoro ma che non abbiano nel nucleo disabili, minori o persone a carico con almeno 60 anni d’età – il reddito di cittadinanza verrà riconosciuto. Il sussidio verrà accreditato solo per 7 mensilità. 

Il reddito quindi non verrà abolito per tutti, ma solo per coloro che sono considerati abili al lavoro. Nella fattispecie si tratta di coloro che hanno meno di 60 anni e nel cui nucleo familiare non ci sono disabili, minorenni o persone con più di 60 anni.

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ultimo aggiornamento: 19 Dicembre 2022 14:38

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