No della Consulta al referendum sulla Cannabis. Amato in conferenza stampa: “Richiesta inammissibile”.
ROMA – E’ arrivato il no della Consulta al referendum sulla Cannabis. Ad anticipare la decisione dei giudici è stato il presidente Amato che ha parlato di una “richiesta inammissibile ed una risposta negativa per rispetto degli obblighi internazionali“.
La scelta della Cassazione ha scatenato polemiche e soprattutto una spaccatura anche all’interno del Parlamento. La battaglia, come successo con l’eutanasia, continuerà nelle prossime settimane.
Amato: “Non era solo sulla cannabis”
Nella conferenza stampa, riportata dall’Ansa, Amato ha sottolineato come “nel referendum si faceva riferimento a sostanze che includono papavero, coca, le cosiddette droghe pesanti e questo era sufficiente a farci violare obblighi internazionali“.
Una decisione non condivisa da Magi, deputato e presidente di Più Europa: “E’ incredibile questa decisione […]. La Corte Costituzionale ha fatto quello che Amato ha detto che non andava fatto qualche giorno fa, cioè cercare il pelo dell’uovo“.
Il presidente della Corte Costituzionale: “Il Parlamento non dedica abbastanza tempo per trovare una soluzione”
Da parte di Amato, come riportato da La Repubblica, non sono mancate critiche al Governo: “I temi valoriali sono i più importanti e sono quelli che dividono la nostra società. Il Parlamento sarà impegnato nelle questioni economiche, ma non dedica abbastanza tempo a cercare di trovare soluzioni. I parlamentari hanno delle grosse difficoltà a mettersi d’accordo su questi temi. Ma devono capire che è si tratta di un passaggio fondamentale perché se questi temi escono dal loro ordine del giorno possono alimentare dissensi corrosivi dalla coesione sociale”.