Quali sono i regali di Natale più riciclati dagli italiani. In classifica troviamo anche prodotti legati all’emergenza coronavirus, come ad esempio gel disinfettante e mascherine.
Passano gli anni ma il Natale è caratterizzato da un fenomeno che probabilmente non si esaurirà mai: quello dei regali riciclati. E il 2020 non fa eccezione. Nonostante le spese contenute per l’emergenza coronavirus e nonostante i nuovi regali utili legati alla pandemia, migliaia di regali saranno riciclati (o restituiti o rivenduti).
24 milioni di doni riciclati. Pesa anche l’emergenza coronavirus
I dati sono quelli forniti dal Centro studi di Confcooperative. Secondo le stime 24 milioni di persone non terranno almeno uno dei regali ricevuti durante le feste di Natale. Un milione in più rispetto ai dati dello scorso anno.
Sicuramente sull’aumento dei regali riciclati pesa anche l’emergenza coronavirus. In un clima di crisi economica di fronte ad un regalo non propriamente gradito si pensa a come trarne vantaggio. Questo può accadere guadagnando soldi, quindi vendendolo, o risparmiando soldi, quindi riciclare il regalo girando il dono ad un’altra persona.
Ormai ci sono diversi modi per riciclare un regalo. Si può provare a vendere online, si può restituire al negozio ricevendo in cambio un buono o si può regalare come dono ad un’altra persona, e questo è il modo tradizionale per liberarsi di un regalo non gradito.
Quali sono i regali di Natale più riciclati
Ben il 50% dei regali riciclati appartiene al mondo dei generi alimentari. Parliamo di vini, spumanti, pandori, panettoni, torroni e simili.
Il 25% invece è rappresentato dai grandi classici dell’immaginario collettivo: sciarpe, guanti, cappelli, profumi e cosmetici.
Il restante 25% è rappresentato da prodotti legati all’emergenza coronavirus, come ad esempio mascherine e flaconi di gel disinfettante.