Caso Regeni, la soddisfazione dei genitori: “Ora dignità per Giulio”

Caso Regeni, la soddisfazione dei genitori: “Ora dignità per Giulio”

“Ancora da fare il percorso del processo per dare tutta la dignità a Giulio”, hanno detto Paola e Claudio Regeni.

Dopo la decisione della Consulta, che ha permesso il processo degli 007 egiziani (pur in assenza degli atti), c’è stata finalmente una svolta del caso. I genitori di Giulio Regeni – il ricercatore italiano ucciso al Cairo nel 2016, hanno esultato: “La decisione della Consulta ora dà dignità a Giulio”.

I genitori di Regeni: “Una giusta sentenza”

Più volte ai coniugi era stato detto di fermarsi, ma fortunatamente non lo hanno fatto. E la loro perseveranza ha portato a un punto di svolta sul caso di loro figlio, Giulio Regeni, a cui adesso è stata data dignità.

“Abbiamo visto finalmente la bilancia che si è quasi equilibrata anche se ora ci sarà il processo: siamo ad un punto importante e speriamo si possa celebrare il procedimento ed arrivare ad una giusta sentenza”, hanno dichiarato durante una conferenza nella sede nazionale dei giornalisti.

I genitori del ricercatore ucciso, hanno voluto ringraziare tutti coloro che gli sono stati vicini in questo lungo percorso: “Vogliamo esprimere la soddisfazione per questo passo importante con la decisione della Consulta. Vogliamo ringraziare il procuratore capo Francesco Lo Voi e il procuratore aggiunto Colaiocco che sono arrivati a questo importante risultato”.

Chi ha sbagliato paghi

Paola Deffendi e Claudio Regeni, poi, hanno chiesto anche coerenza, anche al mondo dell’università e della cultura anche in vista dell’incontro previsto per l’11 ottobre tra la premier Meloni e Al Sisi, riferendosi all’Egitto che continua a nascondere i documenti e a difendere gli agenti che hanno picchiato a morte il ricercatore.

Alessandra Ballarini, legare difensore della famiglia, ha spiegato: “Sul reato di tortura è prevista una collaborazione tra Stati ed in questo caso l’Egitto appare come il mandante dell’omicidio di Giulio. Se non collaborano vuol dire che sono dei vigliacchi. Ci aspettiamo che, alla luce del provvedimento della Consulta, vengano sbloccati tutti gli impedimenti che si sono verificati”.

“Noi abbiamo fiducia che quei 4 funzionari che lo hanno ucciso finalmente paghino, ha concluso l’avvocato.