Emergenza coronavirus, Conte chiude la Lombardia e 14 province. Regioni e Comuni protestano contro il decreto firmato dal Presidente del Consiglio.
Regioni e Comuni contro il decreto coronavirus. L’ultimo decreto del governo contro il COVID-19 spacca l’Italia. La decisione di chiudere la Lombardia ha acceso una polemica tra i governatori delle Regioni, le amministrazioni locali e l’esecutivo.
Coronavirus, decreto spacca-Italia: Regioni e Comuni contro il governo
Il Veneto protesta e si oppone alla decisione del governo di creare tre zone di isolamento nella regione. I vertici locali rispondono a Conte evidenziando come sul territorio di competenza si registrano solo tre cluster circoscritti che non motiverebbero le disposizioni indicate nel testo del decreto.
Il sindaco di Asti parla di una ‘follia‘, un ‘disastro’ inaspettato. Sulla stessa scia il sindaco di Pesaro: “E’ una cosa inaudita: già la situazione è difficile, non ci vuole confusione istituzionale come abbiamo visto questa sera da parte del governo. Domani saremo più chiari, ma così è complesso anche per i sindaci lavorare“.
Corre ai ripari anche il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano che, fiutando il pericolo di una fuga verso il Sud, ha firmato un’ordinanza nella quale si invitano le persone in arrivo dalla Lombardia e dalle province di Modena, Parma Piacenza, Reggio Emilia, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria a rendere nota la situazione al proprio medico. Si dispone inoltre per questi soggetti un periodo di isolamento domiciliare.
Il sostegno al governo Conte
Arriva soprattutto dalla Lombardia e dal mondo della scienza il sostegno al premier Conte. Secondo molti il premier avrebbe fatto l’unica cosa ragionevole da fare blindando le zone in difficoltà nella speranza e allo scopo di contenere il contagio.