Renzi apre: "Meloni? Su questi temi lei ha cambiato idea, sono felice. Non si chiama inciucio"
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Renzi apre: “Meloni? Su questi temi lei ha cambiato idea, sono felice. Non si chiama inciucio”

Matteo Renzi

Matteo Renzi al Corriere della Sera: «Eleggere il premier come un sindaco, per restituire potere al cittadino». Le parole.

Nel cuore del dibattito politico italiano, Matteo Renzi rilancia un tema destinato a dividere: la proposta di elezione diretta del premier. In un’intervista concessa a Maria Teresa Meli per Il Corriere della Sera, l’ex presidente del Consiglio espone la sua posizione in merito a riforme istituzionali, opposizione politica e crisi democratica. Le sue parole segnano una presa di posizione netta, e fanno chiarezza anche sui contrasti interni al centro.

Matteo Renzi
Matteo Renzi

«Il cittadino elegge il capo del governo come elegge il sindaco»

Renzi parte da un punto fermo: «Semplice: il cittadino elegge il capo del governo come elegge il sindaco. Non è solo una mia proposta: è l’impegno che il Terzo Polo, tutto unito, ha messo nel programma». L’obiettivo è rendere l’elettore protagonista: «Si tratta di restituire il potere al “cittadino arbitro”, come lo chiamava Ruffilli».

Secondo Renzi, l’attuale sistema alimenta l’astensionismo e priva il voto di efficacia: «Inutile lamentarsi dell’astensionismo se poi uno va a votare e il suo voto non conta. Pensi alle ultime elezioni spagnole, ad esempio». In questo contesto, l’elezione diretta del premier diventa uno strumento per rafforzare le istituzioni: «Significa difendere le istituzioni in un momento di crisi della democrazia nel mondo».

Riforme, opposizione e fratture nel centro

L’intervistatrice chiede se questa apertura rappresenti un avvicinamento a Giorgia Meloni. Renzi risponde: «Sulle riforme si lavora insieme, maggioranza e opposizione. Quando ero premier hanno fatto fallire la riforma pur di attaccarmi: non farò come loro». Rivendica coerenza: «Io sono e resto all’opposizione di questo governo, ma se su questi temi lei ha cambiato idea, sono felice. Non si chiama inciucio, si chiama politica».

Non manca una stoccata a Carlo Calenda: «Il programma elettorale del Terzo Polo lo ha firmato Calenda, non io. C’era l’elezione diretta del premier. A forza di cambiare idea Carlo smentisce anche se stesso».

Quanto alla questione Santanchè, Renzi precisa: «Io sono all’opposizione e anche oggi voterò contro la fiducia al governo. Sfiducia politica a tutto il governo, Santanché inclusa. Ma non chiedo le dimissioni per un avviso di garanzia».

Renzi: «Mi interessa la verità, per questo voglio la Commissione sul Covid»

Renzi difende con forza la proposta di una commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione della pandemia: «Ci tengo perché non ho paura della verità». Ricorda: «La verità sui soldati russi chiamati in Italia da Conte, sulle mascherine e le provvigioni, sui banchi a rotelle e le scelte sull’edilizia scolastica, sulle riaperture, sulla campagna di vaccinazione».

Replica anche alle perplessità del presidente Mattarella: «Ha ricordato l’articolo 82 della Costituzione. E ha fatto benissimo. Ma il nostro presidente viene dalla scuola di Leopoldo Elia: mai farebbe uno sconfinamento di campo».

Infine, sull’attualità politica e sulle elezioni europee: «Italia Viva sta molto bene. Eravamo 14 parlamentari, siamo in 16, il prossimo anno saremo venti. E alle Europee aiuteremo i riformisti a sconfiggere sovranisti e populisti».

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ultimo aggiornamento: 4 Ottobre 2025 10:14

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