Nell’intervista a «Repubblica», Matteo Renzi accusa Giorgia Meloni di irrilevanza diplomatica sulla scena internazionale.
La politica internazionale è sempre più un intricato gioco di equilibri e strategie invisibili, questo Matteo Renzi lo sa. In un contesto globale segnato da guerre, tensioni economiche e transizioni politiche, il ruolo dei singoli stati diventa decisivo, ma anche estremamente fragile. In questo scenario, Giorgia Meloni aveva promesso una presenza forte e capace di influenzare i grandi eventi geopolitici.

L’Italia sullo sfondo delle grandi manovre internazionali
Il recente funerale del Papa è stato una vetrina mondiale, dove la diplomazia ha agito dietro le quinte. Tuttavia, nonostante i tentativi di accreditare la premier come protagonista delle trattative, la realtà è apparsa diversa. Come osserva Matteo Renzi, presente tra gli ex primi ministri in piazza San Pietro, «l’incantesimo della premier che si racconta grande statista è venuto meno: lei purtroppo è semplicemente irrilevante».
La dura critica di Renzi: un’Italia “peso piuma” nella diplomazia
Durante l’intervista concessa a «Repubblica», Renzi ha raccontato l’evento da una prospettiva personale: «Un bel momento di fede per chi crede, un magnifico evento di popolo anche per chi non crede e un trionfo diplomatico per la Santa Sede». Una perfetta occasione diplomatica in cui l’Italia avrebbe potuto avere un ruolo di primo piano ma che, invece, l’ha vista spettatrice.
Parlando del tentativo di Palazzo Chigi di attribuire a Meloni la regia dell’incontro Trump-Zelensky, Renzi è netto: «Alla prova dei fatti il castello della sua narrazione le è crollato addosso». Nella foto dei protagonisti del faccia a faccia, Meloni infatti non compare. A complicare la narrazione della premier anche l’omelia del cardinal Re: «Non deve essere stato piacevole ascoltarlo per la madre dei centri migranti in Albania», sottolinea l’ex premier.
Sul tema dei rapporti con Trump, Renzi ironizza: «Trasecolo! Ma come si fa a dire una cosa del genere? È chiaramente una velina di Palazzo Chigi. Altro che regista, al massimo ha fatto la comparsa». E conclude con una stoccata precisa: «La politica estera non si fa con X o con i video su Instagram, ma con un lavoro costante e spesso sotterraneo».
La notizia chiave emerge dunque chiaramente: secondo Renzi, Meloni non è stata la regista della diplomazia internazionale, ma una comparsa in uno scenario dove l’Italia non incide.