Renzi contro le accuse di Bayrou sul dumping fiscale e rilancia l’idea di una “casa del riformismo” per il centrosinistra.
Nel cuore della polemica tra Italia e Francia, Matteo Renzi risponde duramente all’ex premier transalpino François Bayrou, che ha accusato il nostro Paese di fare dumping fiscale. L’accusa è legata alla misura italiana che prevede una flat tax di 100.000 euro per i redditi prodotti all’estero. Il senatore Renzi, intervistato da Il Messaggero, difende questa scelta come uno strumento per attrarre risorse e capitale umano.

Renzi difende la flat tax e attacca Bayrou
«Bayrou ha sbagliato ad attaccare l’Italia. Questa legge, come pure quella sul rientro dei cervelli, porta soldi nelle casse dell’Erario e riporta giovani talenti in Italia», afferma Renzi, sottolineando che il vero problema sono «i paradisi fiscali, non l’Italia». Il riferimento di Bayrou alla concorrenza sleale è, secondo lui, infondato: «Suggerimento non richiesto al mio amico Bayrou: occupati dei tuoi problemi veri, che non sono l’Italia e gli italiani».
Anche sul piano politico, Renzi chiarisce la sua posizione: «Sono all’opposizione di Giorgia Meloni ma non sarò mai all’opposizione del mio Paese». E commentando la stabilità dell’attuale governo: «Questo governo è stabile. Talmente stabile che sembra immobile», aggiungendo che «non si ricordano riforme».
Riformismo, giovani e centrosinistra: il progetto di Italia Viva
Nel corso dell’intervista, Renzi lancia un appello per una nuova fase del centrosinistra: «Fare una grande casa del riformismo: questo il progetto cui stiamo lavorando». L’obiettivo è costruire una proposta concreta e riformista, altrimenti – avverte – «rivince la Meloni».
Critico verso il governo su temi economici, Renzi denuncia «il Pil negativo del secondo trimestre, la fuga di italiani all’estero che ha raggiunto la cifra record di 191mila unità nel solo 2024». E sui giovani: «Vorremmo mettere più risorse a Roma come nelle regioni».
Infine, sul ruolo della sinistra riformista: «Se riesce, vinciamo noi nel 2027 e riequilibriamo la sinistra massimalista. Se non riesce, rivince Meloni».