Il leader di Italia Viva Matteo Renzi spera in una ribalta dei sondaggi.
Intervistato dal Corriere della Sera, Renzi dice che per battere il centrodestra “due mesi di campagna elettorale sono pochi, ma possono essere sufficienti a un ribaltone dei sondaggi che permetta di ripartire da Draghi”. Il punto su cui si sofferma il senatore è che per fare questo “bisogna avere le idee chiare sulle scelte. Europa contro sovranismo, lavoro contro sussidi, industria 4.0 contro quota 100″ elenca Renzi. Ci sono molti temi precisi su cui avere le idee chiare, su tutte l’inflazione e come contrastarla.
“Diamo soldi a chi non lavora col reddito di cittadinanza ma il problema italiano è che chi lavora guadagna troppo poco. Le famiglie non ce la fanno più” incalza Renzi sperando che i cittadini eleggano i competenti e non i populisti. Il leader di Italia Viva su Letta e il veto del Pd su una coalizione con i renziani risponde: “In una coalizione che va da Frantoianni a Toti passando per Brunetta, Gelmini e Orlando qualcuno mette i veti su di noi?” riferendosi all’apertura del campo largo ai reduci di FI e a tutte le forze di sinistra.
L’ex premier suggerisce Bonaccini a Letta
Al Pd Renzi ricorda che mentre Iv sosteneva Draghi “loro inneggiavano a Conte creandone il mito di fortissimo riferimento progressista”. E conclude la faccenda dichiarando che i rancori personali – del segretario Letta nei suoi confronti – non contano nulla. Per quanto riguarda la leadership, Renzi gli consiglia di darla a Stefano Bonaccini votato sia dai moderati che da estremisti di sinistra. Ma questo non è un argomento che lo riguarda perché è pronto anche a correre da solo. Una porta però viene aperta nei confronti di Calenda e Azione mettendo da parte l’incompatibilità caratteriale e ora aspetta una sua mossa.
Per il leader di Italia Viva ci sono stati molti errori che hanno portato alla caduta del governo Draghi: dalla prematura scissione di DI Maio al sostegno del Pd a Conte e ha sbagliato la destra minando alla stabilità economica del paese. Ma l’errore più grande è di Conte che per Renzi è “un camaleonte senza dignità che cambia idea sulla base dei sondaggi” e che non potrebbe essere minimamente paragonato a Melenchon – dopo che ha firmato i decreti sicurezza di Salvini.
Su un futuro strappo con i rapporti con gli Usa nell’eventualità di un governo Meloni, Renzi frena e dichiara di fare di tutto per evitare Meloni a Palazzo Chigi ma se sarà sarà un problema degli italiani e non per gli americani.