L’analisi di Matteo Renzi sul caso diplomatico tra Italia e Francia dopo le parole di Salvini su Macron ma non solo. Il commento.
Il caso tra Italia e Francia dopo le parole di Matteo Salvini sul leader transalpino, Emmanuel Macron, ha trovato diversi commenti. Dopo il recente parere del giornalista Vittorio Feltri, ecco quello di Matteo Renzi, numero uno di Italia Viva. A Repubblica, l’ex premier non le ha certo mandate a dire ai principali esponenti di governo con particolare focus anche su Antonio Tajani.

Renzi commenta il caso Salvini-Macron
Intervistato da Repubblica, Matteo Renzi ha subito messo in chiaro il suo parere sulla vicenda Salvini-Macron, sulla questione legata all’invio di truppe in Ucraina. “È solo un gigantesco gioco delle parti che fa comodo a tutto il centrodestra”, ha esordito l’ex premier. “Perché a Salvini serve strizzare l’occhio ai sovranisti francesi e a Giorgia Meloni serve rivestire i panni della saggia che richiama all’ordine i compagni di squadra della sua coalizione”.
Sulla reazione di Macron: “Il problema è che Macron pensa di avere a che fare con un Paese normale: immagina che una frase del genere detta da un rappresentante delle istituzioni di un Paese alleato sia inaccettabile. E ha ragione […]. Capisco quella reazione, Macron utilizza il linguaggio della diplomazia, Meloni quello della demagogia”.
La furia su Tajani
Tra i vari passaggi della intervista a Repubblica, Renzi ha avuto anche alcune parole non certo positive sul ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ha provato a spegnere sul nascere il caso Salvini-Macron dicendo che non si tratti di un caso diplomatico. In questo senso il numero uno di Italia Viva si è letteralmente infuriato.
“Allora stiamo tranquilli, se i rapporti con gli alleati li tiene Antonio Tajani non c’è di che preoccuparsi. Io provo imbarazzo, perché uno si sforza di considerare la politica estera dell’Italia seria e invece è un grande ‘bar dello sport’. Tajani è talmente insignificante che a dargli ascolto sembra non succeda mai niente, mentre abbiamo il mondo che brucia, da Kiev a Gaza, dal Congo al Sud Est asiatico. E intanto qui ci si accapiglia per parole dette solo per strizzare l’occhio all’elettorato. Praticamente la stessa cosa successa coi No vax”.