Renzi mette alle strette Conte, il premier si prepara ad aprire formalmente la crisi di governo in Aula confidando nel supporto del ‘responsabili’.
Renzi e Conte sono ormai ai ferri corti, pronti allo scontro corpo a corpo, metaforicamente parlando, ovviamente. Questo governo è troppo piccolo per tutti e due, e su questo punto sembra che non ci siano particolari dubbi. Resta ora da capire chi riuscirà a ‘rottamare’ l’altro.
Renzi mette alle strette Conte. E Italia Viva continua a crescere…
Matteo Renzi sembra avere il coltello dalla parte del manico. Dai numeri di Italia viva, al momento, dipende la stabilità del governo in Aula, e come se non bastasse Iv continua a crescere numericamente e accresce il suo potere contrattuale.
Nelle ultime ore Renzi ha guadagnato un senatore e una deputata, Cerno (Pd) e Rostan (Leu). Italia Viva ad oggi vanta quindi trenta deputati e diciotto senatori, numeri che iniziano ad essere rilevanti se non addirittura preoccupanti per la maggioranza di governo.
“Nei prossimi giorni comunque vediamo se c’è la volontà politica o meno di andare avanti. Ho comunque l’impressione che non è vero che stiamo perdendo colpi. Se c’è un governo senza di noi, noi rispettiamo il Parlamento. Però se non hanno i numeri e se siamo decisivi per la maggioranza, allora dico ascoltate anche noi”, avverte il leader di Italia Viva.
La contromossa di Conte: aprire la crisi in Aula confidando nell’intervento dei ‘responsabili’
Giuseppe Conte è consapevole che non è possibile andare avanti così e si prepara alla resa dei conti in Aula. La sensazione è che lo scontro tra i due leader debba necessariamente risolversi con un vinto e un vincitore. Il tempo delle mediazioni e dei compromessi sembra ormai andato definitivamente.
Se Renzi dovesse decidere di dichiarare apertamente guerra al Presidente del Consiglio, come sembra, Giuseppe Conte andrebbe in Aula ad aprire formalmente la crisi di governo convinto del fatto che i responsabili possano salvare l’esecutivo mettendo Renzi e Italia Viva alla porta. In caso contrario lo scenario più probabile sarebbe quello di un governo elettorale fino al voto che potrebbe essere fissato al mese di settembre. Difficile pronosticare un passo indietro del Presidente del Consiglio e un rimpasto.