Tenda riformista, Renzi: "Io sono quello che mena di più su Giorgia Meloni"
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Tenda riformista, Renzi: “Io sono quello che mena di più su Giorgia Meloni”

Matteo Renzi

Matteo Renzi torna alle feste dell’Unità dopo un decennio, apre al dialogo con il Pd e propone una “tenda riformista”.

In un’intervista rilasciata il 2 luglio 2025 a La Repubblica e firmata da Giovanna Vitale, Matteo Renzi annuncia il suo ritorno alle feste dell’Unità, dopo anni di lontananza dal Partito democratico. Un ritorno atteso, quasi sorprendente, che segna un riavvicinamento tra l’ex segretario e il mondo da cui si era separato per fondare Italia Viva.

Renzi parteciperà il 17 luglio alla festa dei democratici lombardi per un dialogo con Gianni Cuperlo, poi in Emilia con Stefano Bonaccini, in Toscana con Eugenio Giani, e l’11 settembre a Milano con Nicola Zingaretti. A un decennio di distanza, si ricompone un filo politico spezzato: «Dove eravamo rimasti?», commenta con ironia.

MATTEO RENZI
MATTEO RENZI

L’attacco al governo Meloni e i dati del disastro

Nel colloquio con La Repubblica, Renzi spiega il motivo di questo nuovo protagonismo politico: «Quel che sta accadendo è semplice e riguarda il mio posizionamento. […] Io sono quello che mena di più su Giorgia Meloni». Sottolinea la sua attività critica contro l’esecutivo: «Ho scritto un libro che ne svela i bluff […] ho persino iniziato a fare i podcast, addirittura con Fedez, per smascherare la destra su provvedimenti-spot come il decreto sicurezza».

Poi affonda con dati forniti dall’Istat: «La pressione fiscale del primo trimestre 2025 è aumentata dello 0,5%. L’inflazione è cresciuta dell’1.7%, che schizza al +3,5 se si calcola il rincaro dei beni alimentari. Il carrello della spesa a giugno è salito al 3.1% contro il 2,7 di maggio». La sua conclusione è dura: «Mentre la presidente del Consiglio racconta che va tutto a gonfie vele, le famiglie italiane stanno peggio».

La “tenda riformista”: un nuovo spazio politico

Ma il vero punto forte dell’intervista è l’annuncio di un nuovo progetto politico: «Costruire, insieme a chi ci sta, la tenda riformista che manca al centrosinistra». Un’idea ambiziosa per superare le divisioni tra le varie anime moderate, civiche e cattoliche della sinistra. Renzi precisa però il suo ruolo: «Non da prim’attore però, ma da regista di un’operazione». Aggiunge: «Io parlo per Iv, noi ci siamo, ma mi pare chiaro che da soli non bastiamo».

L’obiettivo è coinvolgere tutte le forze riformiste e moderate: «Quando dico tutti, intendo tutti. A Onorato e Ruffini, certo, ma anche a Silvia Salis, a Beppe Sala, a Gaetano Manfredi». L’orizzonte è ampio, e l’obiettivo comune è chiaro: «Vanno mandati a casa» – riferendosi all’attuale governo – «se le nostre divisioni non si compongono, avremo altri cinque anni di Lollobrigida e Urso nei ministeri chiave e di Ignazio La Russa presidente della Repubblica».

Conclude con un appello all’unità: «Tutti insieme si vince, divisi perde l’Italia».

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ultimo aggiornamento: 2 Luglio 2025 9:36

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