L’intelligence lancia l’allarme sulla diffusione del coronavirus in Italia: i nuovi casi sarebbero sottostimanti del 50 per cento rispetto ai contagi effettivi.
Secondo l’intelligence, in Italia i casi di coronavirus sarebbero sottostimati del 50%. Sostanzialmente della metà. In poche parole nel bollettino giornaliero ci sarebbe una considerevole sottostima dei nuovi casi effettivi.
Coronavirus in Italia, l’allarme dell’intelligence: i nuovi casi sottostimati del 50 per cento
La Repubblica ha portato alla luce un report dell’intelligence sulla diffusione del coronavirus in Italia. Dal documento riservato emerge che i nuovi casi giornalieri sarebbero tra il 40 e il 50% in più rispetto a quelli indicati nel bollettino quotidiano stilato in base ai dati comunicati dalle Regioni.
Ma come si spiega questo ‘buco’ nel sistema di monitoraggio? L’ipotesi è che il dato sia sottostimato a causa della considerevole diminuzione dei tamponi a partire dalla metà del mese di novembre.
Fosse confermato questo allarme dell’intelligence, i risultati sarebbero evidenti. Innanzitutto la curva epidemiologica non starebbe frenando come suggerito dai dati che effettivamente abbiamo a disposizione. In secondo luogo sarebbe difficile procedere con un allentamento delle misure restrittive.
Di fatto lo scenario è quello di un’ondata di contagi non intercettata tramite il sistema di monitoraggio. Nulla di così sorprendente se consideriamo che per settimane l’Istituto Superiore di Sanità ha parlato di una epidemia fuori controllo a causa dell’impossibilità di tracciare effettivamente i contagi.
La posizione dell’Istituto Superiore di Sanità
L’Istituto Superiore di Sanità infatti non esclude che l’allarme dell’intelligence possa almeno avvicinarsi alla situazione effettiva: “Questo è possibile. Nei sistemi di sorveglianza spesso c’è una quota che può essere sottostimata dei casi che vengono normalmente diagnosticati e notificati“, ha dichiarato Paola Stefanelli ai microfoni di Radio Anch’Io.