Quali Paesi appoggiano la proposta italiana di anticipare al 2025 la revisione del bando delle endotermiche.
L’iniziativa italiana di anticipare la revisione del bando delle auto endotermiche al 2025 ha scatenato un vero e proprio giallo tra le principali istituzioni europee. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha dichiarato di avere il supporto di dieci Paesi, un numero sufficiente per proporre l’emendamento alla Commissione Europea. Tuttavia, le posizioni all’interno dell’UE restano discordanti, e alcune nazioni sembrano aver fatto marcia indietro, sollevando numerosi dubbi sull’esito finale di questa proposta.
I paesi favorevoli alla proposta Italiana di revisione bando
Secondo quanto affermato dal ministro Urso, diversi Paesi avrebbero espresso un primo sostegno alla revisione del bando delle endotermiche, fissato al 2026. Tra questi figurano Romania, Slovacchia, Lettonia, Malta, Cipro, Polonia, Repubblica Ceca, oltre a Spagna e Germania. In un secondo momento, il ministro ha aggiunto alla lista anche Austria e Olanda, aumentando così il numero dei sostenitori potenziali.
Urso ha precisato che “una maggioranza sufficiente di Paesi è pronta a chiedere di anticipare la clausola di revisione alla prima metà del 2025″. Tuttavia, il supporto di queste nazioni rimane condizionato dalla posizione della Germania, che ha mostrato aperture, ma con riserve.
I paesi contrari e le divergenze in Europa
Sul fronte opposto, la situazione è altrettanto complessa. La Germania, rappresentata dal segretario all’Economia Sven Giegold, ha sottolineato la necessità di “mantenere invariati i target di riduzione delle emissioni per il 2035″. Berlino non vuole allentare le normative sul clima e ha espresso preoccupazioni sull’uso dei biocarburanti come alternativa. Anche la Francia ha ribadito la sua contrarietà, temendo che un’anticipazione della revisione possa compromettere gli obiettivi ambientali a lungo termine.
A complicare ulteriormente il quadro, la Svezia e la Spagna hanno manifestato posizioni ambigue. La Spagna, in particolare, ha affermato che “qualsiasi modifica deve mantenere alta l’ambizione climatica” e non può mettere a rischio la transizione verso un’industria automobilistica sostenibile. Questo clima di incertezza rischia di ritardare ulteriormente la decisione della Commissione Europea e potrebbe avere implicazioni significative per il settore dell’automotive.
In definitiva, la proposta italiana ha messo in luce una profonda spaccatura tra i Paesi membri su un tema cruciale per il futuro delle auto in Europa. Le prossime settimane saranno decisive per comprendere se l’UE opterà per una revisione anticipata o se manterrà la scadenza attuale.