È scontro tra il governo e Autostrade per l’Italia dopo il disastro di Genova: ecco come funziona la concessione delle autostrade ai privati.
Nelle ore successive alla tragedia di Genova, dove è crollato un pezzo di ponte sull’autostrada A10, gli esponenti del governo hanno puntato il dito contro Autostrade per l’Italia, la società privata cui è stata data in gestione gran parte della rete autostradale nazionale. Il premier Conte, in visita a Genova con i suoi ministri, ha annunciato di aver avviato l’iter per la revoca della concessione delle autostrade alla società che attualmente si occupa della gestione. Ma come funziona la concessione delle autostrade ai privati?
Come funziona la concessione delle autostrade ai privati
In cambio della gestione di un tratto autostradale, il governo chiede alla società concessionaria coerenza tra i pedaggi e gli investimenti per la manutenzione. Il controllo della relazione tra i guadagni e le spese è di competenza dello Stato.
Autostrade per l’Italia gestisce al momento circa 3.000 chilometri di tratta autostradale. In queste ore il governo starebbe pensando di revocare la concessione ad Autostrade per l’Italia per l’A10 ma non solo, una via percorribile ma a fronte del pagamento di un risarcimento che lo Stato dovrebbe versare nelle casse della società. Stando a quanto riportato dal contratto di gestione, infatti, in qualunque caso, la revoca della licenza deve essere risarcita con una cifra calcolata in base agli anni di gestione rimanenti.
Autostrade per l’Italia: contratto in scadenza nel 2042
Allo stato attuale delle cose, l’Italia dovrebbe versare diversi milioni nelle casse di Autostrade per l’Italia visto che il contratto di concessione stipulato tra le parti ha scadenza nel 2042. La scadenza originaria, fissata nel 2038, è stata posticipata in vista della costruzione della Gronda di Genova, la tangenziale che avrebbe dovuto diminuire il flusso del traffico sul Ponte Morandi, tragicamente crollato lo scorso 14 agosto.
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