Uno Scudetto, due Champions League, due Supercope Europee e un Mondiale per Club: ecco il palmares di Ricardo Kakà in rossonero.
“Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”. Effettivamente, Ricardo Kakà è tornato, dopo aver fatto un giro lungo quattro anni dalle parti di Madrid. Ma il Milan e lo stesso Ricky erano cambiati, forse più maturi ma decisamente meno competitivi. Poco importa, perché i campioni che hanno scritto la storia del club rossonero a suon di gol e trofei non verranno mai dimenticati. Insomma, passino il tradimento e le tentazioni del dio-denaro, ma nessuno tocchi Kakà.
Ricardo Kakà al Milan: la carriera in rossonero
Poco più di otto milioni di euro. Nell’estate del 2003, Ricardo Kakà lascia il San Paolo per trasferirsi in Italia. Un’intuizione, quella di Leonardo, destinata a cambiare la storia recente del Milan. Perché i rossoneri, già campioni d’Europa, con Ricky fra le linee svoltano ulteriormente. Da semi-sconosciuto, il brasiliano diventa leggenda. Subito lo Scudetto, impreziosito da dieci gol. E poi assist, magie, giocate a tutta birra. San Siro lo acclama: le mani al cielo dopo ogni gol, o meglio, dopo ogni capolavoro, il pugno battuto sul cuore… È una storia d’amore in piena regola. Qualcosa, però, inaspettatamente si rompe. Gennaio 2009 (in mezzo ci sono una Champions League e un Mondiale per Club vinti da protagonista e un Pallone d’Oro), il Milan accetta l’offerta monstre (tra i 100 e i 120 milioni) del Manchester City: Ricky tentenna, ma alla fine rifiuta. È tutto un bluff. Pochi mesi, dopo, infatti, Kakà tradisce tutti e se ne va.
L’esperienza al Real Madrid
A Madrid lo rispettano, ma l’amore è tutt’altra cosa. La scintilla non scoppia, così come il feeling. È un Ricardo Kakà diverso, quasi spaesato. Qualche buona prestazione e poco più: da fuoriclasse a umano, il passo è stato breve, ma costoso… per il Real. Inizia il tormentone estivo: Ricky può tornare in Italia.
Ricardo Kakà torna al Milan – Dalle parole ai fatti: settembre 2013, Adriano Galliani vola in Spagna e riporta a casa il figliol prodigo. I numeri dell’esperienza in camiseta blanca sono tutt’altro che esaltanti: 120 presenze e 29 gol tra Liga e coppe. Il Kakà-bis rossonero dura giusto una stagione. L’estate seguente, infatti, il brasiliano saluta nuovamente (stavolta definitivamente) Milanello. Per lui si aprono le porte di Orlando e della Major League Soccer: una nuova vita, una realtà diversa, un calcio meno asfissiante. Con il Milan sempre nel cuore, perché “certi amori – come detto – non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”.