I primi due mesi e mezzo di Ita hanno permesso all’azienda di ottenere 86 milioni di euro di ricavi.
ROMA – 86 milioni di euro di ricavi ottenuti da Ita nei primi due mesi e mezzo di attività. Come riferito dal Corriere della Sera, la nuova compagnia ha trasportato oltre un milione di passeggeri e nelle casse continua ad avere più di 400 milioni dei 700 versati dal Tesoro nei mesi scorsi.
Si tratta di numeri un po’ sotto le aspettative, ma la pandemia e le restrizioni decise da molti Stati hanno sicuramente condizionato questa prima parte di esperienza in questo settore dell’azienda. La speranza è naturalmente quella di un cambio di passo in futuro.
Ricavi sotto le aspettative
Come detto, i ricavi sono sotto le aspettative. L’azienda sperava in questi due primi mesi di poter ottenere circa 173 milioni di euro, ma la variante Omicron e le conseguente restrizioni hanno portato la compagnia ad avere delle entrate inferiori rispetto a quanto ipotizzato in passato.
“Un calo influenzato dalla pandemia – ha spiegato il presidente Altavilla – dalla rete di collegamenti ridotti all’osso per le restrizioni, ma anche per aver perso la continuità territoriale sarda […]“.
Altavilla: “Non possiamo essere una Croce Rossa della vecchia compagnia”
Soffermandosi sui lavoratori, il presidente Altavilla ha sottolineato che è “il numero uno di Ita Arways e non gestisco l’amministrazione straordinaria di Alitalia. Non è un problema mio. Non mi interessa quello che succede a quelle persone altrimenti non siamo più un’azienda che ha come principale obiettivo fare bene sul mercato, ma una Croce Rossa dei vecchi dipendenti della compagnia e posso dire di non avere nessuna intenzione di esserlo“.
“Contestualmente all’andamento del traffico – ha aggiunto – abbiamo interrotto le procedure per quelle persone che non servivano a questo progetto. Decisioni che hanno portato ad risparmio di 17 milioni, soldi che sarebbero stati persi dai contribuenti“.