La richiesta delle Regioni al Governo: “Riapriamo le attività commerciali dall’11 maggio”.
ROMA – Le Regioni ‘alzano la voce’ con il Governo e avanzano la richiesta di aprire gli esercizi commerciali dall’11 maggio. Nella Conferenza i presidenti hanno ribadito il bisogno di ripartire tutti insieme il prima possibile e soprattutto di avere più poteri dal 18 maggio per gestire la seconda fase dell’emergenza in modo più autonomo.
Una ‘fuga in avanti’ da parte dei governatori che rischia di aprire un nuovo scontro con Palazzo Chigi. Il premier Conte ha aperto alla possibilità di rivedere il calendario ma da parte del ministro Boccia c‘è stato il no ad un via libera prima della scadenza del dpcm.
Il Cts frena: “Rispettare il calendario”
La possibilità di accelerare le riaperture non convince il Comitato tecnico-scientifico. Le autorità sanitarie hanno ribadito il bisogno di rispettare il calendario stabilito per verificare l’andamento del virus e capire come e quando far ripartire le altre attività.
L’attenzione maggiore resta su parrucchieri, ristoranti e bar che sono quei luoghi che le linee guida Inail continuano a considerare più a rischio. L’aggiornamento di questa rischia dovrebbe arrivare settimana prossima e fino a quel momento Palazzo Chigi non sembra essere intenzionato ad anticipare le riaperture.
Il dubbio Lombardia
Al vaglio del Comitato tecnico-scientifico in particolare la situazione in Lombardia. Le indiscrezioni parlano di una riapertura della Regione solo se i numeri dei contagi saranno sotto le 500 unità. In caso contrario si potrebbe tenere la zona ‘chiusa’ anche se non si conoscono le modalità.
Difficile, quindi, un riavvio di tutte le attività commerciali dall’11 maggio visto che la fase epidemica non è ancora finita. Possibile una riapertura territoriale dal 18 ma molto dipenderà dall’andamento del virus nel nostro Paese.
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