Il governo Meloni punta a una riduzione a tre aliquote Irpef, nella riforma fiscale che anticipa l’introduzione del condono.
La riforma fiscale del governo Meloni prende sempre più forma. Le previsioni si concentrano sulla riduzione di aliquote e scaglioni Irpef e Iva, semplificazione delle tasse per le imprese e razionalizzazione di sconti ed esenzioni fiscali. La questione è stata discussa in un incontro tra il viceministro con delega agli Affari fiscali, Maurizio Leo e i sottosegretari del Mef.
Come annunciato dal viceministro dell’Economia con delega al Fisco, Maurizio Leo, l’obiettivo del governo è quello di ridurre a tre le aliquote dell’Irpef, prevedendo anche una revisone delle tax expenditures, ovvero le detrazioni e le deduzioni fiscali.
La riduzione delle aliquote Irpef
Attualmente le aliquote Irpef sono: 23% fino a 15mila euro; 25% tra i 15mila e i 28mila euro; 35% tra i 28mila e i 50mila euro; 43% sopra ai 50mila euro. Per passare da quattro a tre, l’idea è unire le due centrali, con un’aliquota al 27% o al massimo al 33%, per agevolare le fasce più alte.
Il condono per gli evasori
Il governo si propone di aumentare le entrate fiscali prevenendo l’evasione. Come dichiara Il Fatto Quotidiano, il condono fiscale per gli evasori sta per trovare spazio nei decreti attuativi della legge delega di Giorgia Meloni, che sarà portato giovedì della prossima settimana al Consiglio dei ministri. Le dichiarazioni fiscali infedeli saranno quindi depenalizzate per valori sopra i 150mila euro, come anche gli omessi versamenti.
Al Consiglio dei ministri di giovedì 16 marzo, verrà discussa la legge delega sui principi del complesso riordino fiscale, al centro delle discussioni negli ultimi mesi. Nella legge delega si indica l’introduzione di un patto tra i contribuenti e lo Stato, e si fa riferimento al tipo di “adesione” stabilendo quindi che ciò che non si è dichiarato viene restituito non si correrà il rischio di un processo penale.