Il ministro Nordio difende la Riforma Giustizia all’Anno Giudiziario. Focus sull’indipendenza della magistratura e sui tempi dei processi.
Durante l’Inaugurazione dell’Anno Giudiziario, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha difeso con fermezza la Riforma Giustizia, rispondendo alle critiche ricevute. Nordio ha sottolineato come il progetto non vada contro i principi della Costituzione: “La riforma costituzionale in fieri è un dovere assunto verso gli elettori, ma non può, ‘per la contraddizione che non consente’, confliggere con la Carta fondamentale, che contiene in sé stessa le procedure per la sua modifica”.
Obiettivi futuri: riduzione dei tempi e digitalizzazione
Un punto chiave del discorso è stata la difesa dell’indipendenza della magistratura: “Il postulato assoluto dell’indipendenza del pm rispetto al potere esecutivo rimane intoccabile. Il ruolo del giudice uscirà difeso e rafforzato, senza indebolire l’accusa, attuando in pieno il principio liberale secondo cui la giurisdizione si attua mediante il giusto processo, dove le parti sono in condizioni di parità davanti al giudice terzo e imparziale”. Il ministro ha definito come “fantasie speculative” le interpretazioni che mettono in dubbio la solidità costituzionale della riforma.
Un elemento cardine della Riforma Giustizia è la riduzione dei tempi di trattazione dei processi, una delle problematiche più critiche del sistema italiano. Nordio ha lodato il lavoro della magistratura e del personale amministrativo, sottolineando che: “Questi risultati importantissimi, primo fra tutti i tempi di riduzione dell’arretrato civile, sono stati possibili anche e soprattutto per l’impegno duraturo ed efficiente della magistratura e del personale amministrativo, cui vanno il riconoscimento e il ringraziamento di tutti noi”.
La digitalizzazione è un’altra priorità, in particolare per quanto riguarda l’introduzione del Processo Penale Telematico. Tuttavia, Nordio ha riconosciuto le difficoltà riscontrate: “Il forte impatto applicativo – innegabile – delle nuove norme, appena entrate in vigore, ha generato problematiche rilevate da numerosi uffici giudiziari, e segnalate con preoccupazione anche dal Consiglio Superiore della Magistratura. Sono stati perciò adottati provvedimenti di sospensione temporanea dell’obbligatorietà delle nuove modalità di deposito telematico degli atti”.
Nuove risorse per il sistema giudiziario
Nordio ha annunciato importanti progressi sul fronte delle risorse umane, con l’assunzione di circa 2.000 nuovi magistrati ordinari grazie ai concorsi straordinari del 2024: “L’anno scorso si sono svolte in contemporanea le procedure relative a ben 4 concorsi, circostanza sino ad ora assolutamente mai verificatasi”. Anche il personale amministrativo ha beneficiato di investimenti, con l’obiettivo di stabilizzare 6.000 unità entro la fine del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Il Guardasigilli ha lanciato un messaggio di ottimismo e determinazione: “Il legislatore procederà senza esitazione, nella fiduciosa ma incondizionata acquiescenza al referendum popolare che suggellerà questo iter complesso”. Il successo delle riforme, secondo Nordio, richiederà uno sforzo comune per trasformare la giustizia italiana in un sistema più rapido, moderno e equo.