Rincari in vista per gli italiani, che a fine estate vedranno nuovamente aumentare i prezzi dei beni di prima necessità.
Rincari in vista per gli italiani, che alla fine dell’estate 2022 subiranno l’ennesima stangata sui prezzi dei beni di prima necessità. I rincari in questione colpiranno tutti i settori: da quello energetico a quello della fornitura di materie prime.
Il gas
L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, nella sua pagina ufficiale ha spiegato: “L’ulteriore drammatica crescita dei prezzi all’ingrosso dell’energia, legata al conflitto in Ucraina e alla riduzione dei flussi di gas praticata dalla Russia, ha portato l’Autorità ad introdurre misure a tutela dei consumatori e a garanzia della continuità delle forniture.”
E continua annunciando: “Dal 1° ottobre, con il prossimo aggiornamento tariffario, cambia il metodo di aggiornamento dei costi della materia prima gas per le famiglie che sono ancora nelle condizioni di tutela (oggi circa 7,3 milioni di clienti domestici, su un totale di 20,4 milioni, il 35,6% circa).”
Nella fattispecie, non verrà più utilizzato come riferimento le quotazioni a termine del mercato all’ingrosso. Al contrario il riferimento sarà la media dei prezzi effettivi del mercato all’ingrosso italiano. In questo modo, la frequenza di aggiornamento del prezzo diventerà mensile, anzichè trimestrale.
Sempre sul sito di Arera, compaiono le dichiarazioni del presidente dell’Autorità, Stefano Besseghini, in merito alla questione dei rincari. “Prezzi troppo elevati, una guerra in corso ed un chiaro uso del gas come leva geopolitica ci chiamano ad interventi straordinari, per cercare di garantire la difesa del consumatore e la sicurezza della fornitura.”
Infine conclude: “Il ricorso ad un meccanismo più dinamico di formazione del prezzo permetterà di non trasferire al consumatore i costi di copertura del rischio e di trasferirgli invece, immediatamente, i vantaggi derivanti da eventuali decisioni, come il tetto al prezzo del gas, che si dovessero assumere a livello europeo”.
Il settore alimentare
Tra i settori colpiti dall’inflazione, anche quello alimentare. Il prezzo dell’olio di semi è aumentato del 69%, mentre per quanto riguarda il costo del burro sale del 28%. Per quanto riguarda la pasta, i rincari sono saliti a +23%. A realizzare l’indagine la Coldiretti, sulla base delle rilevazioni Istat sull’inflazione a giugno 2022. Stando ai dati, i rincari hanno raggiunto soglie record dal 1986.