Riscaldamenti: alcuni sindaci rinviano l'accensione
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Direttore: Alessandro Plateroti

Riscaldamenti: alcuni città rinviano l’accensione

Riscaldamenti

Date le alte temperature rispetto alla media stagionale, in molte città i sindaci hanno deciso di rimandare l’accensione dei riscaldamenti.

Grazie alle temperature più alte della media in questo periodo dell’anno, per risparmiare sull’energia è stato possibile rimandare l’accensione dei riscaldamenti. Nonostante sia un aspetto negativo perché conseguenza del cambiamento climatico, il clima più caldo ha consentito di risparmiare sull’inquinamento energetico e sui costi dei riscaldamenti. Per questo motivo in molte città i sindaci hanno rimandato l’accensione.

Oggi 3 novembre ripartono i riscaldamenti a Milano e a Torino. Negli edifici comunali invece l’accensione arriverà il 7. Il sindaco di Milano Beppe Sala ha inviato un messaggio ai milanesi sui social di utilizzare in modo consapevole il riscaldamento per risparmiare sia in ottica di risparmio sulla bolletta sia per ridurre l’inquinamento”. Posticipata la data anche dal sindaco di Torino Stefano Lo Russo che impone una riduzione delle ore di accensione a massimo 10 fino al 30 novembre. Una decisione imposta anche dalla cattiva qualità dell’aria: l’indice di PM10 giornaliero è oltre il limite da molto tempo.

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Le nuove date di accensione degli impianti

I riscaldamenti si accendono oggi anche in altre città come Mantova, Brescia e Voghera mentre domani tocca a Pavia e il 7 a Vigevano. Slittata anche a Bologna la data di accensione decisa prima per il 22 ottobre poi 2 novembre ora si accenderanno il 7 novembre per un massimo di 13 ore al giorno. Il 6 si accenderanno a Ravenna con lo stesso limite orario così come il giorno dopo a Reggio Emilia, a Modena e a Rimini.

“Ogni giorno di ritardata accensione degli impianti garantisce un risparmio di circa 20mila euro: una cifra importante, che ci permette di riutilizzare queste risorse per finanziare progetti e servizi rivolti alla città” ha detto il sindaco romagnolo. Le proroghe non riguardano però gli impianti come ospedali, case di cura, cliniche, asili nido, scuole, enti di servizi sociali e assistenza e alcune attività industriali o artigianali che hanno bisogno di alimentare macchinari specifici per la produzione o conservazione di materie e prodotti.

Queste decisioni dei sindaci si inseriscono nel piano Cingolani sul risparmio energetico e servono sia a evitare sprechi e ridurre il consumo energetico che a risparmiare in termini economici. Per questo sono state fatte alcune raccomandazioni come abbassare la temperatura a 19 gradi, non disperdere il calore utilizzando infissi e fare manutenzione degli impianti.

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ultimo aggiornamento: 3 Novembre 2022 14:47

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