Il ministro Cingolani ha firmato il decreto che contiene le misure sui riscaldamenti.
Rispetto allo scorso anno per i mesi invernali saremo costretti ad avere un’ora in meno di riscaldamento e ad un grado inferiore. Secondo il Piano di riduzione dei consumi di gas naturale, il ministro Cingolani ha firmato il decreto che sancisce i limiti per i riscaldamenti nelle abitazioni. Quest’inverno avremo 15 giorni di riscaldamento in meno, la riduzione di un grado delle temperature massime, e potremo usufruirne un’ora in meno.
Si legge nel decreto che il periodo di accensione dei riscaldamenti è ridotto di 15 giorni “posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 la data di fine esercizio”. Ovvero, laddove i riscaldamenti si accendono il 15 ottobre, l’accensione sarà posticipata al 22 ottobre. A non subire alcuna variazione saranno le zone in cui il clima è particolarmente rigido.
Le nuove regole sulla riduzione dei consumi non convincono
A non essere soggetti a queste regole anche edifici come luoghi di cura, asili nido e scuole materne ma anche piscine e luoghi di attività industriali o artigianali. Anche gli edifici dotati di impianti di energia rinnovabile non subiranno alcuna variazione. Nel frattempo, Enea pubblicherà le indicazioni per impostare correttamente la temperatura per gli amministratori di condominio e applicare le nuove disposizioni.
Questo decreto però ha sollevato molti dubbi. La Codacons ha espresso la sua perplessità criticando il decreto di Cingolani come inefficace. “Non risolve affatto il problema energia e non mette l’Italia al riparo dal rischio di rimanere senza forniture di gas il prossimo inverno” ha detto il presidente Rienzi. I nuovi limiti dei riscaldamento non convincono e molti ritengono queste misure insufficienti per la questione energetica.