Magistratura in allarme dopo l’attacco di Giorgia Meloni: delle chat segrete rivelano preoccupazioni dopo lo scontro sul caso Albania.
L’escalation di tensione tra Giorgia Meloni e toghe dopo la decisione del tribunale di Roma sul modello Albania ha scatenato un’ondata di preoccupazione tra i magistrati in diverse chat.
La premier in carica, come riportato da Open, è accusata di voler compromettere l’equilibrio dei poteri per fini politici, in un contesto che secondo alcuni è: “Più pericoloso dell’era Berlusconi“.
Le chat della magistratura contro Giorgia Meloni
La decisione del tribunale di Roma di bloccare le espulsioni di migranti verso l’Albania ha innescato una reazione furiosa da parte del governo di Giorgia Meloni.
Ciò è culminato, nelle scorse ore, nella convocazione di un Consiglio dei ministri ad hoc per aggirare il provvedimento. Questo episodio ha acceso un acceso dibattito all’interno della magistratura, soprattutto tra le correnti più progressiste.
Nelle chat private dei magistrati, come riporta il Corriere della Sera, la tensione è palpabile. “I magistrati non hanno il compito di collaborare all’attuazione del programma di nessun governo bensì hanno il dovere di applicare le leggi“, afferma un togato in un messaggio su Facebook.
La preoccupazione è che la premier di Fratelli d’Italia, attraverso le sue azioni e dichiarazioni, stia minacciando il principio fondamentale della separazione dei poteri.
“Dopo la sentenza della Corte di Giustizia era ovvio che la giudice decidesse di riportare in Italia i migranti (…) Si vuole stravolgere il diritto costituzionale!», denunciano due giudici nelle conversazioni interne.
L’allarme tra i magistrati si basa sulla sensazione che il governo stia travisando il ruolo della magistratura, accusata di ostacolare l’operato dell’esecutivo.
Più pericolosa di Berlusconi?
Il confronto tra l’attuale scontro istituzionale e quello avvenuto durante l’era di Silvio Berlusconi è inevitabile. Tuttavia, molti magistrati ritengono che la situazione attuale sia ben più grave.
“L’attacco alla giurisdizione non è mai stato così forte, forse neppure ai tempi di Berlusconi“, sostiene Marco Patarnello, sostituto procuratore della Cassazione e figura di spicco di Magistratura Democratica.
Secondo Patarnello, la premier Giorgia Meloni rappresenta una minaccia maggiore rispetto a Berlusconi. “Non si muove per interessi personali, ma per visioni politiche“, sottolinea il magistrato.
Quindi, i retroscena dietro le scelte dalla leader di FdI la rendono: “Anche molto più pericolosa (…), avendo come obiettivo la riscrittura dell’intera giurisdizione“.