Caduta del governo: volontà russa

Caduta del governo: volontà russa

Emergono inquietanti rivelazioni sulla crisi e sulla mano russa che avrebbe spinto per la caduta del governo.

In un articolo su La Stampa emerge un retroscena secondo cui dietro la caduta del governo Draghi ci sarebbe la volontà russa. A fare da tramite tra Roma e Mosca è stato a quanto pare Matteo Salvini. Il leader della Lega, da sempre molto vicino a Putin e la Russia nasconde importanti contatti e rapporti con funzionari russi dallo scoppio della guerra in Ucraina. La Stampa cita rapporti dell’intelligence che vedono protagonista proprio il Carroccio.

A fine maggio Oleg Kostyukov, ambasciatore russo, chiede ad un leghista se sono “intenzionati a rassegnare le dimissioni dal governo Draghi”. Questo mostra l’interesse del governo russo nella destabilizzazione dell’Italia. Mosca non ha nascosto di aver goduto alla caduta di Draghi così come dell’altro fervente sostenitore occidentale Boris Johnson, chiedendo chi sarebbe stato il prossimo.

Matteo Salvini

I rapporti tra Salvini e i russi

Queste conversazioni tra il funzionario dell’ambasciata russa e i leghisti avvenivano mentre Draghi dialogava con Putin per risolvere la questione del grano e non vedeva spiragli di pace da parte dello zar. Pare che nel frattempo, attraverso i suoi emissari, Putin stava cercando di far cadere il premier. Sono anche i giorni in cui Matteo Salvini sta organizzando il suo viaggio a Mosca, poi sfumato. Era già tutto pianificato, anche gli incontri che doveva fare. Il leader leghista doveva incontrare il ministro degli esteri Lavrov e una oligarca molto influente del Cremlino. Kostyukov è anche l’uomo che comprò i biglietti di questa missione a Mosca di Salvini.

Il leader della Lega ora smentisce e dice: “Sono fesserie. Io ho lavorato e lavoro per la pace e per cercare di fermare questa maledetta guerra. Figurati se vado a parlare di ministri e viceministri, mi sembra la solita fantasia su cui c’é Putin, c’è il fascismo, il razzismo, il nazismo, il sovranismo. Non penso che Putin stia dietro al termovalorizzatore di Roma”.