La rivolta dei candidati M5s in vista delle Regionali. Crimi: “Gli accordi sono un valore aggiunto. No a interferenze”.
ROMA – La rivolta dei candidati M5s in vista delle Regionali. Il pressing del premier Conte e del Partito Democratico non sembra essere condiviso da molti esponenti pentastellati con la pugliese Antonella Laricchia che sui social ribadisce la sua intenzione di correre da sola: “Non piego la testa – ha scritto su Facebook – piuttosto tagliatemela. Più importante dei miei vantaggi personali o di Giuseppe Conte, ci sono gli interessi dei pugliesi“.
Un pensiero condiviso anche dal marchigiano Mercorelli: “Non ci sono pressioni del Movimento, è solo una manovra mediatica del Pd. Nessuna intesa con i dem, l’appello del premier Conte è arrivato fuori tempo massimo“. E Crimi precisa: “Bisogna valutare le singole situazioni, no a interferenze“.
La posizione del Pd
Dal Nazareno spingono per un accordo con il M5s. “L’obiettivo di Salvini e Meloi è solo quello di dare una botta al Governo – ha sottolineato il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, citato da La Repubblica – chi vuole sostenere il governo Conte ha solo la strada dell’unità“.
E il segretario della Puglia ha aggiunto: “Pensare che il voto regionale non abbia alcun riverbero sul governo nazionale credo che sia un atteggiamento responsabile“. Ipotesi voto disgiunto per Francesco Boccia: “Mi aspetto una risposta dal M5s. In caso contrario faremo richiesta di poter votare in modo disgiunto. Se non si sceglie il Centrosinistra, vince la destra“.
L’attacco di Giorgia Meloni
Dure le parole di Giorgia Meloni che è ritornata ad attaccare il premier Conte: “Avevano spergiurato che la proroga dello stato di emergenza era solo una formalità. Poi con un semplice atto amministrativo chiudono i locali e introducono nuove limitazioni alle libertà costituzionali. Creano i presupposti per far saltare le elezioni regionali del 20 settembre se i sondaggi dovessero essere sfavorevoli all’accozzaglia Pd e M5s. Niente scherzi da regime autoritario, caro Conte“.
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