Roma, cittadinanza onoraria a Liliana Segre

Roma, cittadinanza onoraria a Liliana Segre

Roma, cittadinanza onoraria a Liliana Segre: via libera del Campidoglio. Approvata dal consiglio comunale la mozione.

ROMA – Il Consiglio Comunale di Roma ha dato il proprio via libera al conferimento della cittadinanza onoraria a Liliana Segre per essere “sopravvissuta alle persecuzioni nazifasciste, testimone della tragedia dell’Olocausto e interprete dei valori di giustizia e di pace tra gli esseri umani, per l’opera di testimonianza e mantenimento della memoria della shoah e l’impegno per i diritti umani“.

La mozione è stata presentata dalla consigliera civica Svetalana Celli e approvata all’unanimità dal Campidoglio. La decisione finale spetterà alla sindaca Virginia Raggi che non sembra intenzionata a cambiare la decisione della sua maggioranza.

L’intervento in Aula della consigliera civica

La votazione, come precisato dall’AdnKronos, è stata anticipata dall’intervento della stessa Celli che ha spiegato il motivo di questa sua mozione: “La senatrice testimonia con la sua esperienza di vita l’impegno contro l’odio e la violenza […]“.

Ritengo – ha continuato la consigliera – che anche dalla nostra città debba arrivare un segnale forte, di alti valori che respingano l’odio e la violenza. Esprimo la necessità di attivare al più preso l’iter per il conferimento della cittadinanza onoraria della città di Roma alla senatrice Liliana Segre“.

Roma 24/03/2018 – elezione del Presidente del Senato della Repubblica Italiana / foto Samantha Zucchi/Insidefoto/Image nella foto: Liliana Segre

Liliana Segre cittadina onoraria di Roma

L’approvazione della mozione da parte del Consiglio Comunali è il primo passo dell’iter che porterà nei prossimi mesi al conferimento della cittadinanza onoraria a Liliana Segre. Maggioranza e opposizione per la prima volta uniti al Campidoglio.

Il via libera a questa proposta potrebbe essere uno degli ultimi atti dell’esecutivo guidato da Virginia Raggi. La sconfitta sulla vicenda della discarica continua a ‘pesare’ come un macigno sulle spalle della sindaca che è stata abbandonata anche dal suo partito. E non possiamo escludere in caso di un altro passo falso le dimissioni dell’esponente del M5s concludendo, così, in anticipo rispetto al mandato la sua esperienza politica.