Roma Pride 2024: Schlein e Annalisa protagonisti, bandiere palestinesi in piazza con polemiche
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Direttore: Alessandro Plateroti

Roma Pride 2024: Schlein e Annalisa protagonisti, bandiere palestinesi in piazza con polemiche

Elly Schlein

Il Roma Pride 2024 parte da Piazza della Repubblica con Elly Schlein e Annalisa. Le bandiere palestinesi sventolano tra le polemiche.

Il Roma Pride 2024 ha preso il via da Piazza della Repubblica con un corteo vivace e colorato, con grandi polemiche anche per Elly Schlein. A guidare la manifestazione c’era il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, insieme a numerosi rappresentanti della comunità LGBTQIA+. Il tema principale di quest’anno era “30 anni di orgoglio”, un messaggio di resilienza e speranza per il futuro.

Elly Schlein
Elly Schlein

Un Pride di celebrazione e protesta a Roma

In testa al corteo, alcune moto e il grande striscione del pride hanno aperto la strada, seguiti dal primo carro con a bordo Annalisa, madrina dell’evento, che ha deliziato il pubblico con una performance della sua canzone “Mon Amour”. Tra i presenti, anche Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, e Alessandro Zan, deputato democratico noto per il suo impegno nei diritti civili.

Il Roma Pride è stato accompagnato da un ampio spettro di simboli e bandiere, inclusi i colori arcobaleno e, quest’anno, anche le bandiere palestinesi. Questa scelta ha suscitato non poche polemiche, in particolare per la defezione della comunità queer ebraica. Rappresentata dall’associazione Keshet Italia, che ha denunciato un clima di odio antisemita.

La cultura pop e la politica al centro del Pride

Il percorso del corteo è stato animato da musica di artisti famosi come Elodie, Loredana Bertè e Loretta Goggi, oltre ai brani dei cartoni animati che hanno fatto ballare e cantare i partecipanti. Tra i carri, uno in particolare ha attirato l’attenzione: quello del circolo Mario Mieli, decorato con frasi di sostegno alla comunità LGBTQIA+ e sagome di conduttori TV e giornalisti che hanno mostrato il loro supporto.

Roberto Gualtieri ha definito il Pride “una festa ma anche una lotta” e ha difeso la decisione di colorare un vagone della metropolitana con i colori dell’arcobaleno, affermando che polemiche a riguardo “non hanno senso” e che è importante rispettare chi protesta, ma continuare a sostenere le scelte progressiste della città.

Riccardo Magi, segretario di +Europa, ha ribadito l’importanza della laicità dello Stato e dei diritti delle persone LGBTQIA+ come indicatore dello stato di salute di una democrazia. Ha espresso preoccupazione per l’omofobia di stato e le politiche retrograde che sembrano riemergere in Italia. Sottolineando la presunta necessità di continuare a lottare per i diritti civili.

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ultimo aggiornamento: 15 Giugno 2024 18:39

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