Il momento per agire è adesso: Romano Prodi fa il punto sulla situazione politica italiana senza risparmiare una frecciata a Giorgia Meloni.
Ultimamente è stato chiamato a parlare dell’attualità politica nostrana con tanto di affondo pesantissimo verso Elon Musk e la Meloni, e anche in occasione della presentazione, a Milano, del suo libro ’Il dovere della speranza’, Romano Prodi non è stato da meno. In particolare, l’ex Premier si è soffermato sulla necessità delle opposizioni di fare “gruppo” ma allo stesso tempo tempo ha fatto notare quella che sarebbe la “paura” dell’attuale Premier, Giorgia Meloni appunto.
Romano Prodi pensa ad una coalizione
Durante l’evento di presentazione del suo libro ‘Il dovere della speranza’, Romano Prodi non ha fatto mancare alcuni commenti sulla situazione politica nostrana. In questo senso, l’ex Premier ha sottolineato come il sinistra dovrebbe essere maggiormente unito per cercare di dare una risposta importante al governo.
In tale ottica, Prodi ha spiegato che servirebbe una coalizione: “Il risultato c’è ma per il 2025 bisogna arrivare al 50%”, ha detto facendo riferimento anche all’operato di Elly Schlein con il Pd. “Ed è possibile perché la gente comincia a essere stanca di questo governo. L’industria non decolla, i salari sono tali per cui i nostri ragazzi emigrano sempre di più. Siccome la coalizione è nata da un incanto, adesso che c’è il momento del disincanto, l’alternativa può attecchire”. E ancora: “Adesso che sono forti, che il partito ha guadagnato, ora bisogna creare la coalizione (del centrosinistra ndr)”.
La paura della Premier Giorgia Meloni
Le parole di Prodi sono poi andate avanti spiegando come la sinistra possa davvero avere la sua occasione. “Se Meloni ha fatto un attacco così forsennato a me, un anziano che stava facendo il minestrone – ha aggiunto l’ex Premier facendo riferimento ad alcune dichiarazioni della Premier nell’ultima kermesse di Atreju di Fratelli d’Italia – è perché ha paura di una riaggregazione del centrosinistra, perché uniti si vince”.
In questo senso, proprio Prodi ha ribadito che sarebbe il “momento buono” per riunirsi in una coalizione dato che “le divisioni nella maggioranza sono quotidiane e costanti e la cosa interessante è che vengono ricomposte non facendo niente. E a lungo non si ricompone più una maggioranza non facendo nulla”.