Rublev è una furia sul caso Sinner: “Il sistema antidoping deve essere più chiaro”

Rublev è una furia sul caso Sinner: “Il sistema antidoping deve essere più chiaro”

Andrey Rublev si schiera dalla parte di Jannik Sinner sul caso Clostebol. “Il sistema antidoping è troppo rigido e poco comprensibile”.

In un’intervista rilasciata all’agenzia Afp, Andrey Rublev ha espresso solidarietà e rispetto per Jannik Sinner, numero uno del mondo, elogiandone la resilienza in un anno segnato dal successo ma anche dalle difficoltà legate al caso Clostebol. Il russo non ha nascosto la sua ammirazione per la capacità di Sinner di affrontare la pressione e ottenere risultati straordinari nonostante la situazione complicata.

Rublev ha dichiarato: “Non riesco a immaginare lo stress o l’ansia che ha provato durante tutto questo tempo. Se l’è cavata molto bene, ha continuato a giocare al suo miglior livello ed è riuscito a dominare il circuito nonostante tutto, vincendo titoli. È davvero impressionante.”

Parole che confermano la stima profonda che Rublev nutre per il collega italiano. Ha aggiunto inoltre: “Non puoi augurare a nessun giocatore di vivere una situazione del genere.”

Jannik Sinner

Un anno complesso per Sinner

Il 2024 è stato un anno straordinario ma pieno di sfide per Jannik Sinner. Con due titoli del Grande Slam, il trionfo nelle ATP Finals di Torino e la vittoria in Coppa Davis, l’italiano ha dimostrato una maturità e una forza senza precedenti. Tuttavia, il caso Clostebol, il cui verdetto da parte del TAS di Losanna arriverà solo nel 2025, ha rappresentato una costante fonte di preoccupazione. Nonostante ciò, Sinner è riuscito a mantenere il controllo, confermandosi come il leader del tennis mondiale.

Le critiche di Rublev al sistema antidoping

Rublev non ha evitato di affrontare il tema del sistema antidoping, che ha definito troppo rigido e difficile da comprendere. Parlando delle regole attualmente in vigore, il russo ha sottolineato: “Penso che il sistema antidoping dovrebbe essere un po’ più comprensibile. Nel tennis le regole sono rigidissime, più che in altri sport. Sento che ogni piccolo errore, anche se non intenzionale, può minacciare la carriera di chiunque.”

L’argomento è particolarmente attuale anche a causa della recente sospensione di Iga Swiatek, numero due del mondo, da parte dell’ITIA. Rublev ha messo in evidenza l’impatto che tali regolamenti possono avere sulla vita degli atleti e ha concluso con una riflessione importante: “È fondamentale che i giocatori possano concentrarsi sul loro lavoro senza essere sopraffatti da regole eccessivamente complesse.”

Le dichiarazioni del russo aggiungono una voce significativa al dibattito sul futuro del sistema antidoping nel tennis, suggerendo l’urgenza di riforme che bilancino il rigore con una maggiore chiarezza e trasparenza.