Creata da giovani menti italiane, Ruralis si occupa di gestire digitalmente la locazione di case vacanza nei piccoli comuni interni, con grande successo.
Un’idea per essere vincente deve avere diverse componenti: sicuramente ci vuole l’audacia di lanciarsi in qualcosa di inedito; poi servono professionalità e competenza in materia; ma soprattutto, è necessario che tale progetto vada a toccare un bisogno rimasto invisibile agli occhi dei più, un’esigenza inascoltata e un po’ messa da parte, ma che proprio per questo può offrire grandi possibilità di successo.
Ruralis è tutto questo, e molto di più. Startup fondata nel 2020, ha come obiettivo quello di gestire la parte digitale della locazione di case vacanza nelle (sempre più abbandonate) aree interne della Penisola, facendole tornare a nuova vita.
Esempio virtuoso segnalato dalla rivista Forbes di come i giovani italiani, seppur scappati per alcuni periodi all’estero, siano in grado di coniugare gli sviluppi tecnologici con le necessità reali del Paese, ha permesso a piccoli borghi e comuni d’Italia di tornare a popolarsi di turisti provenienti da tutto il mondo.
Di cosa si occupa Ruralis
La startup con sede legale a Sant’Angelo dei Lombardi, in provincia di Avellino, si occupa di aiutare coloro che posseggono una casa nelle aree interne del Paese e che vogliono affittarla per brevi periodi, supportandoli nella gestione digitale delle pratiche di locazione e cercando di incrementare i loro guadagni. In che modo?
Riducendo il più possibile la burocrazia, grazie all’implementazione di check-in online e alla consulenza legislativa offerta, ma anche utilizzando le tecnologie più avanzate per dare la maggiore visibilità possibile alle strutture dei loro clienti, specialmente sui siti di prenotazione. In questo modo, al proprietario di casa non resta che preoccuparsi dell’accoglienza fisica dei turisti e della manutenzione dell’immobile.
Il vero obiettivo di Ruralis, tuttavia, va oltre la sua attività operativa. Il progetto vuole supportare le aree più vulnerabili della Penisola, ossia quelle che si trovano ai margini, che sono colpite dallo spopolamento e che spesso mancano di mezzi economici e sociali che permettano loro di valorizzarsi al meglio. Piccoli paesini e borghi di periferia costituiscono in Italia quasi il 60% del territorio, ma sono abitati solamente da circa il 23% della popolazione nazionale e non sono solitamente forniti di servizi e strutture importanti.
“Il progetto è nato per portare un valore aggiunto alle aree interne del territorio. Da qui c’è una grande fuga di cervelli. Chi vive nel piccolo borgo italiano tende ad andare prima nelle città e poi all’estero. Senza giovani menti, questi luoghi ricchi di storia, cultura e paesaggi sono destinati a morire”, ha raccontato il CEO dell’azienda, Nicolas Verderosa. I creatori della startup hanno insomma saputo intravedere le difficoltà di questi luoghi, e hanno dato vita ad un’impresa di successo.
I risultati dell’azienda
Ruralis è partita realmente da zero: per iniziare, i fondatori hanno fatto ricorso al bootstrapping, cioè all’autofinanziamento. Come riporta Forbes, però, gli sforzi sono stati tutti largamente ripagati. Il fatturato della startup è triplicato di anno in anno, ed è arrivato a toccare i 180mila euro nel 2022. Inoltre, tantissimi sono gli investitori esterni acquisiti, grazie a campagne di equity crowdfunding e a tante persone che hanno iniziato a credere nel progetto.
D’altronde, i risultati sono sorprendenti: più di 100 sono le case vacanza prese in gestione, e altrettanti sono i portali di prenotazione impiegati (airbnb, Booking, Tripadvisor, ecc.). Il dato forse migliore è quello che mostra come le attività dell’azienda abbiano portato le prenotazioni ad aumentare del 120%, con turisti provenienti da più di 25 Paesi nel mondo, che generano un indotto sul Pil di circa 1,5 milioni di euro.
I piccoli borghi delle aree interne possono tornare a sperare, e con loro, le tradizioni, i costumi e la bellezza di cui il Bel Paese è tesoro. E anche Ruralis può guardare al futuro, grazie alla volontà di ampliare sempre di più il team di lavoro e ad una solida base economica costruita, come dicevamo, a partire da un’idea vincente.