Stando al ministro della Difesa della Russia, Sergej Shoigu, Mosca avrebbe rallentato la propria avanzata per evitare vittime civili.
La guerra in Ucraina sta causando, in molte fasce della popolazione europea, un clima di mancanza di fiducia nei confronti delle informazioni che arrivano dalla Russia. Al contempo, alcuni italiani sostengono l’azione di Vladimir Putin in Ucraina. È difficile capire chi stia dalla parte del torto, seppure l’invasione alla patria di Volodymyr Zelensky sia partita proprio da Mosca. Da ciò, come si spiegherebbe il supporto che Mosca sta ricevendo anche da alcuni italiani? La propaganda del Cremlino ha ‘accalappiato’ dei followers anche nel nostro Paese? È possibile.
Le ultime dichiarazioni che arrivano dalla nazione governata da Vladimir Putin farebbero intendere che la Russia non voleva arrecare danni troppo massicci alla popolazione ucraina. Sempre se si decide di credere o meno alle parole che arrivano da Mosca. A parlare, in questo caso, è il ministro della Difesa russo, Sergej Shoigu, il quale sostiene che la Russia avrebbe rallentato l’avanzata in terra ucraina per evitare di causare più vittime civili del necessario. Dichiarazioni che stridono rispetto alle uccisioni di civili, agli stupri perpetrati nei confronti delle donne ucraine, e ai crimini di guerra di cui è accusato il Cremlino. Si potrà mai stabilire chi ha ragione?
Le parole di Shoigu
“Le forze armate russe, a differenza di quelle ucraine, non colpiscono le infrastrutture civili dove potrebbero trovarsi i civili. Le postazioni di tiro e le strutture militari nemiche identificate sono colpite da armi di precisione”. Queste le parole del ministro della Difesa della Russia, Sergej Shoigu. Il ministro ha affermato che viene indetto un regime di silenzio, al fine di garantire l’esodo dei cittadini ucraini dagli insediamenti. Vengono inoltre creati, stando alle parole di Shoigu, dei corridoi umanitari, i quali rallentano l’avanzata di Mosca. “Ma questo viene fatto deliberatamente per evitare vittime civili”, ha affermato il ministro della Difesa russo.