Il direttore e il fondatore di due giornali rischiano 10 anni di carcere: giornalisti arrestati in Russia per “fake news” sulla guerra.
A finire nel mirino della lotta alle presunte “fake news” sulla guerra in Ucraina sono Mikhail Afanasyev, direttore del portale Novy Fokus, e Sergei Mikhaylov, fondatore di LiStok. Continua il dramma dei giornalisti arrestati in Russia perché non si allineano alla linea di Putin e alle direttive imposte dal Governo sull’informazione.
Questa volta è toccato ad un giornalista e a un editore e l’accusa per loro è quella di aver diffuso notizie false sull’esercito russo. In particolare il direttore del portale Novy Fokus, della repubblica di Khakassia, è colpevole di aver scritto, il 4 aprile scorso, che 11 poliziotti antisommossa della Khakassia si erano rifiutati di andare a combattere la guerra contro l’Ucraina.
La Polizia russa mercoledì ha arrestato Mikhail Afanasyev con il reato di aver scritto “informazioni deliberatamente false”. Per tale reato in Russia, in base alla nuova legge approvata il mese scorso, è prevista una pena di detenzione che può arrivare fino a 10 anni. Lo stesso giorno è stato arrestato anche Sergei Mikhaylov, fondatore di un giornale con sede a Gorno-Altaysk, nella Repubblica dell’Altaj.
Nell’articolo contestato al giornale LiStok si chiedevano sanzioni contro la Russia. Il giornale ha già una multa da 300.000 rubli. Proprio per quell’articolo il giornale è stato oscurato per aver promosso attività contrarie alla missione russa in Ucraina e per la pubblicazione di notizie di manifestazioni contro la guerra. Anche Sergei rischia fino a 10 anni di carcere.
La Russia contro l’informazione indipendente
La situazione dell’informazione indipendente in Russia va sempre peggio. La direttrice di Amnesty International per l’Europa orientale e l’Asia centrale, Marie Struthers, ha espresso preoccupazione. Queste le sue parole: “La repressione dei media indipendenti da parte delle autorità russe si sta intensificando ad una velocità vertiginosa”.
La direttrice continua spiegando che al Cremlino non basta più oscurare i giornali dissidenti e dunque è passato all’arresto dei giornalisti. Marie Struthers ha chiesto alla Russia di rilasciare immediatamente Afanasiev e Mikhaylov, insieme a tutti gli altri arrestati prima di loro.