La Russia di Putin sposta la flotta da Tartus, in Siria, e lancia missili ipersonici nel Mediterraneo orientale. Ecco gli scenari possibili.
La Russia ha avviato una serie di esercitazioni militari nel Mediterraneo orientale, in risposta all’aggravarsi della situazione in Siria. La base navale di Tartus, storico avamposto russo dal 1971, potrebbe essere in pericolo a causa dell’avanzata dei ribelli contro il regime di Assad, alleato chiave di Mosca di Putin. Questo scenario ha portato il Cremlino a rafforzare le proprie difese e dimostrare la propria capacità offensiva.
La Russia sposta la flotta da Tartus e lancia missili ipersonici
Secondo il Ministero della Difesa russo, l’esercitazione ha coinvolto il lancio di missili ipersonici da navi e sottomarini della flotta russa. Tra i missili utilizzati figurano gli Zirkon, noti per la loro capacità di eludere i sistemi di difesa nemici, e i Kalibr, lanciati dal sottomarino Novorossiysk. Le esercitazioni hanno visto la partecipazione di oltre mille militari, 10 navi e 24 aerei, tra cui i caccia MiG-31I armati con i missili Kinzhal.
Questa dimostrazione di forza avviene in un momento critico per Mosca. Con il regime di Assad in difficoltà e le forze ribelli avanzanti, la Russia sta valutando se mantenere o abbandonare la propria presenza a Tartus, che riveste un’importanza strategica non solo per la guerra in Siria ma anche per il controllo geopolitico del Mediterraneo.
Tartus: una base strategica in bilico
La base navale di Tartus rappresenta un tassello fondamentale nella strategia militare russa. Situata sulla costa siriana, è il principale avamposto navale di Mosca nel Mediterraneo e uno dei pochi punti di accesso diretto della Russia a mari caldi. Negli ultimi anni, Tartus è stata potenziata per sostenere le operazioni russe in Siria e contrastare la presenza della NATO nella regione.
Tuttavia, con l’intensificarsi della guerra civile siriana, il porto è diventato sempre più vulnerabile. In caso di attacco o di collasso del regime di Assad, la Russia potrebbe essere costretta a ritirarsi. Secondo alcune fonti, parte della flotta russa potrebbe già essere stata trasferita verso porti più sicuri, come quelli in Algeria o Libia.
Se la Russia perdesse Tartus, le implicazioni geopolitiche sarebbero significative. La sua capacità di proiettare forza nel Mediterraneo sarebbe gravemente ridotta, lasciando spazio a nuove dinamiche di potere nella regione.