La famosa attrice ha commentato sullo stato attuale della politica italiana, parlando dell’esecutivo di Giorgia Meloni e dell’opposizione.
Sabrina Ferilli non si è mai nascosta sulla politica, rendendo sempre manifeste le sue posizioni in merito a temi importanti. La sua famiglia ha fatto dell’impegno pubblico una costante e recentemente l’attrice ha parlato con Vanity Fair della situazione attuale che sta vivendo l’Italia, dell’esecutivo di Giorgia Meloni e dell’opposizione capitanata da Elly Schlein.
Sabrina Ferilli ha affrontato il tema del primo anno al potere della coalizione guidata da Fratelli d’Italia. Su Giorgia Meloni ha affermato: “È un capo di un governo di destra, e quello è, quello fa. Io sto a sinistra e su tanti temi sono molto distante. Dicono: è preparata. Ma che fosse preparata lo sapevo anche prima. L’errore della sinistra sotto elezioni e stato quello di dire: non votatela perché è fascista, invece di proporre alternative. I sondaggi la danno ancora ben salda, evidentemente la gente è soddisfatta. Ma faccio anche la tara di chi sono io…”.
Il pensiero sulla sinistra
“Mi sono sempre ritrovata a sinistra – ha aggiunto l’attrice – anche quando non ero d’accordo per una montagna di miei pensieri che continuo a credere validi: una nazione che non è solo patria, l’accoglienza che non può essere razzista, il diritto di cittadinanza che deve essere dato a chi nasce e cresce qui. Sono temi tuttavia che non sono interesse di tutti, perché a noi non ci manca di arrivare a fine mese, non ci mancano i soldi per farci curare dal medico privato o per mandare un nipote a una scuola privata”.
“Faccio parte di una fascia più piccola – continua la Ferilli – di persone privilegiate: non perché lo sono non posso parlare, anzi, però le mie preoccupazioni “pesano meno” di quelle della maggioranza che vive le difficoltà tutti i giorni”.
Elly Schlein? “Troppo radicale”
Il giudizio su Elly Schlein, da parte di Sabrini Ferilli, non è particolarmente positivo: “È troppo radicale e fa fatica a convogliare l’interesse di tutti. Faccio l’esempio della scuola: l’Italia ha livelli di analfabetismo e di abbandono scolastico preoccupanti, non è stato fatto nulla e la sinistra è stata al governo per tanti anni. Se non coltivi le nuove generazioni, la cultura, come fai a far crescere il Paese?”
“Ma mi viene in mente – conclude l’attrice – anche il diritto all’aborto: la sinistra, pur potendo, non ha mai affrontato il problema degli obiettori di coscienza, che di fatto rendono inapplicabile la legge 194. Poi c’è il tema del salario minimo, sacrosanto, una battaglia che solo ora è stata sollevata, un po’ in ritardo…”.