Commentando il braccio di ferro tra il governo e le opposizioni, il deputato Pd lancia una stoccata a Giorgia Meloni.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è certa di ciò che fa: il salario minimo non è la risposta giusta ai problemi dell’Italia. Ma non tutti la pensano allo stesso modo, e il pugno di ferro del governo accende un’altra volta l’indignazione del Partito Democratico.
Scotto: “Un atto molto grave”
Dal partito della segretaria Elly Schlein, che si oppone ancora alla posizione del governo per quanto riguarda il salario minimo, rompe il silenzio anche il deputato Arturo Scotto. Parlando ai microfoni di Radio Radicale, commenta i dibattiti tra il Pd e il governo Meloni sul tema.
“La destra continua a non rispondere sulla nostra richiesta di inserire per legge una soglia minima oraria per i salari. La nostra battaglia in commissione Lavoro sarà senza quartiere. Domani chiederemo che venga ritirata la delega e impediremo che si voti l’emendamento-delega del governo Meloni, che rappresenta un vero e proprio colpo di spugna, un’umiliazione della democrazia parlamentare“, dichiara Scotto.
Il deputato Pd chiosa che l’esecutivo, ancora una volta, ha sottratto ancora una volta “al Parlamento e alle opposizioni la potestà legislativa. Questo avviene attraverso un atto molto grave“.
Il salario minimo nelle mani del governo
Il salario minimo è stato inserito in agenda un anno fa, poi la Commissione Lavoro – presieduta da Walter Rizzetto – ha avviato un ciclo di audizioni che è durato fino a luglio. Dopo aver presentato un emendamento soppressivo, il governo decide di ritirarlo e delega tutto al Cnel.
“Dopo 2 mesi il Cnel fa un report. La destra in Parlamento annuncia di avere questo report e quindi rinvia ancora di 2 mesi. A questo punto, del report del Cnel non c’è più traccia e non abbiamo neppure avuto la possibilità di audire il Cnel per rifiuto stesso del Cnel”, spiega Arturo Scotto.
A questo punto si ritorna in Commissione con un emendamento presentato dalla destra, che mette tutto nelle mani del governo. “Alla fine di tutto questo giro qual è il succo? Tu opposizione puoi anche presentare delle proposte ma siccome loro non sono in grado di bocciartele in Parlamento, affidano tutto al governo”, chiosa Scotto.
Meloni “tratta il Parlamento come soprammobile”
Arturo Scotto si dice contro a questo emendamento delega, “perché una legge di iniziativa parlamentare deve essere trattata come tale”. Per il governo, “il Parlamento è un soprammobile”, contestualizza il deputato Pd.
In secondo luogo,“il salario minimo in quell’emendamento non c’è“. Come spiega Scotto, “è da un anno che discutiamo sul fatto che ci voglia un salario minimo per legge, e ci troviamo invece di fronte a una delega che non prevede il salario minimo, né un riferimento ai contratti più rappresentativi ma solo a quelli più applicati”.