Sallusti smentisce il presidente Macron: “È una guerra mediatica interna”

Sallusti smentisce il presidente Macron: “È una guerra mediatica interna”

Il giornalista Alessandro Sallusti critica le dichiarazioni del presidente Macron sull’invio di truppe europee in Ucraina.

Nel suo recente editoriale sulla prima pagina de Il Giornale, Alessandro Sallusti ha analizzato le dichiarazioni del presidente Emmanuel Macron riguardo l’invio di truppe europee per supportare l’Ucraina nella sua guerra contro la Russia.

Secondo il noto giornalista, come riportato da IlTempo.it, dietro le parole del presidente francese c’è “poco o nulla“. Macron ha proposto l’idea di dispiegare soldati sul campo di battaglia, ma questa mossa non sembra una soluzione valida.

Alessandro Sallusti

Le motivazioni politiche dietro Macron: la parola a Sallusti

Il noto direttore del Giornale suggerisce che l’annuncio di Macron potrebbe avere più a che fare con una “guerra mediatica interna“, piuttosto che con una strategia militare concreta da parte della Francia.

Il presidente francese, infatti, potrebbe essere motivato dal desiderio di rafforzare il suo appoggio interno, in un momento in cui i sondaggi lo vedono in difficoltà.

“Probabilmente – riflette Sallusti – si tratta solo di una guerra mediatica interna: sperando di ribaltare i sondaggi che per le elezioni europee lo vedono sotto di ben 13 punti dal partito di Marine Le Pen e addirittura incalzato dai redivivi socialisti di Raphaël Glucksmann“.

La posizione di Macron sul conflitto in Ucraina

L’idea del presidente francese Macron di inviare soldati europei sul campo di battaglia non può essere la soluzione. L’Europa, infatti, non è in guerra con la Russia, sta aiutando, a ragione, l’Ucraina a difendersi, che è altra cosa,” ha scritto il noto direttore del Il Giornale.

In sintesi, Sallusti mette in dubbio la volontà del popolo francese di supportare un intervento militare così diretto. “Se già in tanti non vogliono ‘morire per l’Ucraina’, figuriamoci quanti sarebbero disposti a tirare le cuoia per la Francia di Macron. Non si può fare“, sottolinea il giornalista.