In occasione della Giornata mondiale sulla salute mentale, la Commissione ha messo in evidenza l’impatto della pandemia sui giovani.
Nel 2021 la sanità si è trovata costretta a chiudere diversi comparti dedicati alla salute mentale, per trasformarli in reparti adibiti all’accoglienza dei pazienti affetti da Covid. A causa della chiusura di molteplici strutture, in Italia le richieste del bonus psicologo sono aumentate considerevolmente.
Nella fattispecie, le richieste ammontano a 300 mila. Dei richiedenti, oltre il 60% – circa 18 mila persone – sono cittadini sotto i 35 anni. La notizia è giunta attraverso un comunicato della Commissione europea. In occasione della Giornata mondiale sulla salute mentale, la Commissione ha voluto mettere in evidenza il forte impatto che ha avuto la pandemia da Covid-19 sui giovani, specialmente nei minori.
La ricerca
Gli under 35 «sono stati particolarmente colpiti. Hanno visto le loro vite sconvolte. Dobbiamo sostenerli con interventi concreti». Sono queste le asserzioni della commissaria Ue Mariya Gabriel. I fondi stanziati per garantire il bonus psicologo sono passati da un budget iniziale di 10 milioni a 25 milioni.
Anche l’Istituto superiore di sanità (Iss) ha realizzato un’indagine sull’argomento al Centro di riferimento per le scienze comportamentali e la salute mentale, supportata dal ministero della Salute. Grazie alla ricerca, è emersa una “sentinella” dei dipartimenti di Salute mentale (Dsm).
La direttrice del Centro di riferimento per le scienze comportamentali e la salute mentale dell’Iss, Gemma Calamandrei: «Nei primi sei mesi del 2021 i Dsm sono stati alle prese con carenze croniche precedenti il periodo emergenziale, sia in termini di risorse umane sia economiche». Secondo le stime, si verificherà «un aumento della domanda di cura in seguito all’impatto della pandemia».
Global Mental Health Summit
Il Global Mental Health Summit in programma giovedì e venerdì a Roma, «È l’appuntamento internazionale più importante per riflettere sulle politiche sanitarie e lo stato della ricerca scientifica. Continuare a investire su questo tema è fondamentale, perché non c’è salute senza salute mentale», dice Roberto Speranza.
Poi ha aggiunto che il prossimo esecutivo «deve avere ben chiaro che se si vuole “salvare” il sistema salute dell’Italia dalle crisi sanitarie, pandemiche e ora anche economiche, questo deve iniziare da un intervento dedicato alla salute mentale. Siamo già entrati in una fase sociale in cui migliaia di famiglie, aziende, imprenditori, cittadini vedono il proprio futuro a rischio. E le conseguenze di questo saranno psichiche, subito dopo che economiche».