Salvini vuole una centrale nucleare a Milano

Salvini vuole una centrale nucleare a Milano

Il leader leghista torna a parlare di nucleare e punta a realizzarne una centrale proprio a Milano.

Il dibattito sul nucleare per Matteo Salvini non si è mai arrestato. Ora torna a parlarne ad un convegno a Rapallo di Giovani Imprenditori. Se un anno fa aveva pensato di realizzare una centrale nucleare in Lombardia ora va dritto alla sua città di Milano. La capitale dell’innovazione deve esserlo anche dal punto di vista energetico, secondo il leader del Carroccio.

“La prima nuova centrale nucleare fatela nella mia Milano. Nuova, grande e innovativa centrale” consiglia Salvini dando anche disposizioni sul quartiere in cui costruirla. “La voglio nel mio quartiere, Baggio.” Coglie la palla al balzo Matteo Salvini della crisi energetica che è seguita alla guerra in Ucraina che ha riaperto l’acceso dibattito in Italia.

Nucleare

Il leghista punta a una centrale nuova e pulita

Solo poche settimane fa la Commissione Ue ha considerato l’energia nucleare come “green” scatenando le ire dell’Parlamento Ue. Questo tipo di energia potrebbe avere un grande ruolo nella transizione energetica dell’Ue che dovrebbe arrivare alla riduzione del 55% di gas serra entro il 2030. Salvini si è sempre detto favorevole al nucleare facendo luce più volte sul fatto che siamo l’unico paese del G8 senza centrali nucleari.

Sulla costruzione di una centrale in Lombardia si erano detti d’accordo anche Letizia Moratti e Attilio Fontana. “Ci sono 441 reattori nucleari funzionanti nel mondo, di cui 104 in Europa e 56 solo in Francia. Nessuna però è in Italia” ha evidenziato il leader leghista. Salvini vuole un nucleare nuovo, di ultima generazione che sia sicuro e green, pulito.

In Italia c’erano 4 centrali nucleari: a Trino (in provincia di Vercelli), a Caorso (Piacenza), a Latina e a Sessa Aurunca (in provincia di Caserta), l’ultima chiusa nel 1982. A portare alla chiusura due referendum, uno nel 1978 e l’altro nel 2011 dove gli italiani hanno scelto di non optare per il nucleare.