La Lega è in affanno e lo ha mostrato il tour che ha visto il leader della Lega fare il giro delle città per la campagna elettorale.
Matteo Salvini e la sua Lega sono in difficoltà e il leader del Carroccio ne è consapevole. In picchiata nei sondaggi e in crisi con la sua alleata Meloni che continua a fargli mangiare la polvere. Per evitare capitomboli – dopo i disastri mediatici di politica estera come il viaggio a Mosca – ha dribblato le roccaforti della Lega dove la situazione non è serena.
Per quanto Salvini insista a dire che c’è un unico centrodestra unito – così come Berlusconi – la verità è che quest’alleanza sembra sempre più fittizia. Ora queste amministrative saranno il vero banco di prova per le future politiche e gli ordini di partito e di alleanze.
Le difficoltà di Salvini si sono viste proprio dai luoghi. Il suo tour si conclude in Piemonte, nel cuneese protetto dal capogruppo della Lega alla Camera giocando in casa. A destare maggiori preoccupazioni è il Veneto, prima roccaforte della Lega ora spaccato. Proprio la terra della Lega non riconosce più la leadership lombarda né tantomeno di Salvini.
Lega e centrodestra pieni di punti di domanda
A Verona proprio Salvini si gioca una partita importante con la sua alleata Meloni. Il candidato Sboarina appartiene al partito di Giorgia Meloni ma è sostenuto anche dalla Lega, opposto a Tosi cacciato dalla Lega quindi unica scelta per il leader del Carroccio. Se Sboarina vincesse, darebbe una vittoria a Meloni. Salvini ha criticato l’alleata per aver corso da sola staccandosi dal centro destra in molti comuni considerandolo un errore. Solo dopo i risultati si potrà decretare l’errore chi lo ha fatto.
Proprio nella città veneta Salvini e Meloni saranno sullo stesso palco ad appoggiare lo stesso candidato e dove la loro alleanza sarà messa alla prova, non solo resistendo agli abbracci di facciata.