La Lega e non solo a sostegno di Matteo Salvini per il caso Open Arms. La raccolta firme per il vicepremier è un successo.
Obiettivo 100 mila firme per Matteo Salvini. La Lega ha deciso di difendere a spada tratta il vicepremier per il caso Open Arms a seguito della richiesta di carcere di sei anni per il leader verde, accusato di sequestro di persona per aver trattenuto sull’imbarcazione della ong spagnola 147 persone per oltre due settimane.
Salvini, caso Open Arms: la raccolta firme
Come detto, al netto della difesa dello stesso Salvini, anche il suo partito, la Lega, si è mobilitato per lui con una raccolta firme che sta dando subito i primi risultati. L’obiettivo è quello di raggiungere quota 100 mila. In tutta Italia, nelle ultime settimane, sono stati organizzati centinaia di gazebo e banchetti per raccogliere le firme in sostegno del vicepremier. Gli slogan sono gli stessi: “Difendere i confini non è reato” ma anche un semplice: “Io sto con Salvini”.
In Lombardia, nelle scorse ore, sono state raggiunge in una sola mattinata 10 mila firme: “Moltissimi cittadini hanno fatto la fila ai nostri banchetti e gazebo nelle piazze lombarde firmando per esprimere il loro sostegno a Matteo Salvini e mettere nero su bianco che la difesa dei nostri confini, rispettando le nostre leggi, non può mai essere un reato”, ha detto il segretario regionale del Carroccio Fabrizio Cecchetti. Il risultato è poi incrementato nel corso del weekend.
Il commento del vicepremier
Nel gazebo della Lega a Roma, poi, è stato lo stesso Salvini ad intervenire ancora sull’argomento: “Per aver difeso i confini del mio Paese, aver bloccato gli sbarchi, salvato vite non contavo mi portasse una medaglia ma neanche un processo con sei anni di carcere di richiesta e un milione di euro di risarcimento danni ai poveri immigrati turbati”. E ancora: “Andrò in tribunale” e avrà il sostegno anche di tante persone non legate alla Lega: “In tutta Italia c’è tanta gente, anche di sinistra che mi dice di non mollare perché questa non è giustizia, è politica”, ha sottolineato ancora il vicepremier che, almeno con l’iniziativa delle firme, sembra essere stato, per il momento, “salvato”.