Salvini non ci sta e tuona in tv: "L'Italia in ostaggio"
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Salvini non ci sta e tuona in tv: “L’Italia in ostaggio”

Matteo Salvini

L’allarme di Matteo Salvini che in diretta tv ha parlato dello sciopero previsto per il prossimo 17 novembre parlando di chi blocca il Paese.

Continua la querelle tra Matteo Salvini, e in generale la Lega, e il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini a proposito dello sciopero previsto per il prossimo 17 novembre. Una situazione che ha visto anche l’intervento del Garante ma che non sembra aver cambiato le idee di Cgil e Uil per il prossimo venerdì. In diretta tv a ‘Stasera Italia’, il leader leghista ha spiegato le ragioni della sua contrarietà a quello che diventerebbe un “blocco del Paese”.

Salvini e lo sciopero: “Italia in ostaggio”

Matteo Salvini
Matteo Salvini

“Se il 90% degli scioperi sono prima o dopo il fine settimana evidentemente un motivo c’è. Io garantisco il diritto allo sciopero che è previsto dalla Costituzione, per chiunque. Anzi al mio ministero stiamo affrontando tante vertenze: Trenitalia, Italo, i porti, gli aeroporti perché la sicurezza sul lavoro è sacra”, ha detto Salvini affrontando un tema trattato di recente anche dallo stesso conduttore Nicola Porro nel suo editoriale.

Poi, rivolgendosi direttamente a Landini: “Non so se Landini ci sta guardando: ‘non fermare l’Italia in un momento così delicato economicamente per tante famiglie per un giorno intero perché magari per una famiglia perdere quella giornata di lavoro può essere devastante. Quindi fermati, fai 4-5 ore di sciopero, esercita il tuo diritto alla protesta ma non puoi tenere in ostaggio un intero Paese'”.

Le evidenze del Ministro

Il pensiero del ministro è proseguito con alcuni dati sullo sciopero: “Su 135 scioperi ben 123 sono stati o venerdì o lunedì o un prefestivo. Tutti quelli che hanno fatto le scuole superiori o il liceo, sanno che quando si voleva bigiare la scuola si metteva l’autogestione o il venerdì o il lunedì”, ha evidenziato Salvini.

Schierandosi dalla parte degli italiani, poi: “Il problema è che venerdì prossimo ci sono italiani che hanno prenotato una visita medica, che vorrebbero andare a scuola e all’università, che non abitano in centro a Roma o a Milano e devono prendere la metropolitana, l’autobus, il treno pendolari. Ci sono 20 milioni di italiani che ogni giorno utilizzano i mezzi pubblici e perché due sindacalisti di sinistra hanno deciso che venerdì prossimo si ferma il Paese […]”.

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ultimo aggiornamento: 14 Novembre 2023 14:22

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