Il ministro Matteo Salvini difende il Ponte sullo Stretto, definendolo – nonostante gli alti costi – un’opera strategica per l’Italia.
Matteo Salvini, durante un evento dedicato al Ponte sullo Stretto, ha ribadito con fermezza l’importanza di quest’opera per l’Italia, sottolineando: “Porterà più soldi allo Stato di quanto ne abbia investiti“. Ma di che cifre si tratta?
I numeri dell’analisi costi-benefici sul Ponte sullo Stretto
A supportare le dichiarazioni del ministro, come riportato da Sky News, è stata presentata un’analisi costi-benefici condotta da Uniontrasporti, in collaborazione con Openeconomics.
Lo studio ha stimato un Valore attuale netto economico (Vale) positivo per oltre 1,8 miliardi di euro, con un rapporto benefici-costi pari a 1,2. L’analisi prevede che, già durante la fase di costruzione, l’opera genererà un contributo al PIL italiano di 23,1 miliardi di euro, oltre a creare 36.700 posti di lavoro stabili.
Inoltre, le casse dello Stato potrebbero beneficiare di entrate fiscali per un totale di 10,3 miliardi di euro. “Tecnicamente non ci sono motivi ostativi per il Ponte, ma in Italia si fa ideologia su tutto anche sulle opere infrastrutturali“, ha affermato dunque Matteo Salvini. Respingendo le critiche e le polemiche che continuano ad accompagnare il progetto.
Le dichiarazioni di Matteo Salvini
Il Ponte sullo Stretto – che dovrebbe essere inaugurato tra il 2032 e il 2033 – rappresenta secondo Matteo Salvini: “Un moltiplicatore di sviluppo commerciale, turistico” per il Mezzogiorno.
L’infrastruttura non solo collegherà fisicamente la Sicilia al resto d’Italia. Ma avrà anche un ruolo chiave nel potenziare la logistica e nel migliorare i trasporti passeggeri e merci.
“A cantieri aperti, anche i siciliani che oggi sono scettici e li capisco, quando verrà inaugurato nel 2032-2033, non saranno contrari“, ha affermato il vice premier. Sottolineando come il Ponte sullo Stretto possa diventare il simbolo di una nuova stagione di investimenti per il Sud Italia.