Sarah Scazzi, "cella troppo piccola" sconto di pena per lo zio
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Caso Sarah Scazzi, lo zio Michele Misseri ottiene lo sconto di pena: il motivo fa discutere

prigione

Michele Misseri si trova nel carcere di Lecce dal 2017 con l’accusa di soppressione del cadavere della nipote Sarah Scazzi.

Michele Misseri, lo zio di Sarah Scazzi detenuto nel carcere di Lecce dal 2017 per la soppressione del cadavere della nipote e inquinamento delle prove, ha ottenuto uno sconto della pena di 41 giorni e un risarcimento di 472 euro a titolo di “ristoro monetario” in virtù del decreto svuota carceri.

prigione
prigione
Leggi anche
Ciccio e Tore, scomparsi e ritrovati morti: “Riaprite l’inchiesta”

La tragedia risale al 26 agosto del 2010, quando l’allora 15enne Sarah Scazzi fu uccisa e gettata in una cisterna tra le campagne di Avetrana. La Corte di Cassazione condannò a 8 anni di reclusione l’attuale 69enne Michele Misseri, che sta scontando la pena per soppressione del cadavere e per diffamazione nei confronti dell’ex consulente Roberta Bruzzone e del suo ex avvocato Daniele Galoppa.

Lo sconto di pena

Tuttavia, dal 2017, Misseri è stato diverse volte “avvantaggiato” da riduzioni di pena per ‘buona condotta’. Date le condizioni in cui vive l’uomo, all’interno di una cella di dimensioni minime di 4 metri quadrati (il minimo che stabilisce la Convenzione europea dei diritti dell’uomo), è stata accolta l’istanza del suo legale che chiedeva uno sconto della pena a casa con la possibilità di lavorare.

Oltre alla grandezza ristretta della cella, nel carcere di Lecce non c’è né acqua calda né doccia. Intanto Michele Misseri continua ad affermare di essere l’unico colpevole della morte di Sarah Scazzi, nonostante siano ormai condannate in via definitiva sia la figlia che la moglie, Sabrina Misseri e Cosima Serrano. Rispetto alla sua famiglia, Misseri tra un anno uscirà di prigione.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 22 Marzo 2023 17:30

Ciccio e Tore, scomparsi e ritrovati morti: “Riaprite l’inchiesta”

nl pixel