Il particolare commento di Roberto Saviano dopo l’attentato con cui è stato ucciso Charlie Kirk. Il “paragone” tra Trump e Hitler.
L’attentato che ha colpito l’influencer e attivista americano Charlie Kirk, ucciso a colpi d’arma da fuoco durante un evento nell’Utah, ha generato grandi reazioni e riflessioni. Anche in Italia non sono mancati i commenti. A far discutere è stato quello di Roberto Saviano che nella sua analisi sui social si è spinto anche in un controverso confronto tra una situazione storica del passato e l’attualità.

Saviano: il commento sull’attentato a Charlie Kirk
“Charlie Kirk, 31 anni, attivista conservatore statunitense, sostenitore di Trump e figura di punta del movimento giovanile MAGA, è stato ucciso in un campus universitario nello Utah con un singolo colpo al collo sparato da circa 200 metri, mentre partecipava a un dibattito libero con lo slogan ‘Provate a smentirmi’”, ha esordito Roberto Saviano facendo riferimento a quanto accaduto nelle scorse ore.
“Il suo assassinio rischia di diventare, per Trump, l’‘incendio del Reichstag del 1933’: non solo la fine di una vita, ma la miccia per una trasformazione radicale dell’equilibrio politico e sociale”, ha aggiunto ancora lo scrittore facendo, di fatto, un paragone tra il tycoon e Hitler.
Il confronto
Il pensiero di Saviano è quindi andato avanti per spiegare meglio il concetto: “Nel 1933 un incendio devastò il Reichstag, il parlamento tedesco. Hitler sfruttò quell’episodio per proclamare lo stato di emergenza, sospendere diritti fondamentali e mettere a tacere gli oppositori politici. Fu il pretesto che spianò la strada alla dittatura nazista. Trump è debole, sta fallendo in politica interna ed estera, è politicamente instabile e per questo pericolosissimo“, ha tuonato ancora lo scrittore.
“Kirk era considerato un provocatore: provocava attraverso il dialogo. Ma le parole sono parole e la violenza è violenza: pensare che il suo assassinio possa proteggere dalla propaganda o dalla manipolazione che lui stesso diffondeva è un errore. Non esistono omicidi che difendono idee: il sangue versato indebolisce sempre la democrazia”, ha concluso Saviano.