Scatta l’orale legale 2024 in Italia: quando spostare le lancette, i benefici e il dibattito in corso a livello europeo.
Nella notte tra il 30 e il 31 marzo 2024, l’Italia e molti altri Paesi europei daranno il benvenuto all’ora legale, un appuntamento annuale che segna il passaggio dall’ora solare a quella legale spostando le lancette degli orologi un’ora avanti.
Questo cambio non solo ci farà “perdere” un’ora di sonno, spostando le lancette in avanti dalle 2 alle 3, ma porterà con sé una serie di benefici, tra cui un maggiore risparmio energetico e più ore di luce durante la giornata.
Ora legale 2024: un’ora di sonno in meno, ma più luce di giorno
Come riportato da Firstonline.it, l’introduzione dell’ora legale, che quest’anno coinciderà con l’ultimo giorno di marzo, non è una novità. Attuata per la prima volta in Italia nel 1916, questa pratica si basa sull’idea di sfruttare al meglio la luce naturale durante i mesi primaverili ed estivi, riducendo così il bisogno di illuminazione artificiale nelle ore serali e contribuendo a un notevole risparmio energetico.
Secondo le stime di Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, l’Italia risparmierà circa 90 milioni di euro in energia elettrica nei sette mesi in cui l’ora legale sarà in vigore, evitando l’emissione di circa 170 mila tonnellate di CO2 nell’atmosfera.
Il dibattito europeo
Nonostante i vantaggi, la questione dell’ora legale rimane oggetto di dibattito a livello europeo. Recentemente, si è discusso sull’opportunità di abolire il cambio semestrale tra ora legale e ora solare, con proposte per mantenere l’ora legale per tutto l’anno.
Questa discussione ha sollevato questioni riguardanti i possibili effetti sulla salute, l’ambiente e l’economia, senza però portare a una decisione definitiva. L’Italia, al momento, sembra propensa a mantenere il sistema attuale, in linea con la sua tradizione e considerando i benefici energetici che ne derivano.
L’abolizione del cambio d’ora è supportata da alcuni per i vantaggi economici che potrebbe comportare, ma critici sottolineano le potenziali ripercussioni negative sulla salute, come disturbi del sonno e del ritmo circadiano, soprattutto nei mesi in cui le giornate si allungano.