Il piano B degli scienziati contro il riscaldamento globale prevede cannonate di polvere lunare tra terra e sole.
La scienza punta a ridurre le emissioni di gas serra nei prossimi anni per abbassare l’inquinamento che provoca il riscaldamento globale. Se questo piano non dovesse avere successo, poiché siamo già in ritardo sulla tabella di marcia, gli scienziati pensano a un piano B. Questo coinvolgerebbe il nostro satellite, la luna. Per evitare le conseguenze catastrofiche del cambiamento climatico un gruppo di ricercatori dell’Università dello Utah e dello Smithsonian Astrophysical Observatory di Cambridge ha un piano.
I ricercatori hanno proposto di montare un cannone sulla Luna con cui sparare regolite (la polvere lunare) tra la Terra e il Sole, per creare una sorta di tenda solare spaziale. Non si tratta di una soluzione fantascientifica bensì fa parte delle soluzioni artificiali che l’ingegneria climatica sta mettendo a punto per modificare il clima del nostro pianeta. Per molti scienziati i rischi che si corrono potrebbero essere più elevati dei potenziali benefici, per questo la scienza è divisa.
Le soluzioni impensabili e creative per evitare la catastrofe
Un’altra possibilità sarebbe quella di depositare negli strati più alti dell’atmosfera delle nubi di materiali riflettenti, come il carbonato di calcio, per mimare quanto avviene in seguito alle grandi eruzioni, quando le esalazioni vulcaniche schermano la Terra dalla radiazione solare incidente, determinando un raffreddamento del clima che può durare mesi, o anche anni. Il rischio sarebbe quello di abbassare troppo le temperature e produrre effetti dannosi in alcune zone del mondo.
Un’alternativa meno pericolosa sarebbe quella di intervenire al di fuori dell’atmosfera terrestre. Una flotta di sonde progettate per funzionare come minuscoli parasoli, ad esempio, posizionata alla giusta distanza tra Sole e Terra, potrebbe facilmente ridurre la quantità di luce che raggiunge il nostro pianeta, riequilibrando il bilancio termico terrestre. Qui i rischi sono minimi ma le difficoltà e i costi maggiori.
Una soluzione ancora più semplice, calcolano gli autori dello studio, sarebbe quella di istallare un cannone sulla superficie lunare, magari nei pressi della futura base prevista dal programma Artemis della Nasa, e sparare direttamente la regolite nello spazio, con la giusta traiettoria per formare uno schermo che permetterebbe di ridurre per diversi giorni la luce in arrivo sulla Terra. Una opzione economica e sicura.