Lo scontro tra Berlusconi e Meloni hanno portato Forza Italia a dividersi tra filo-ronzulliani e filo-meloniani. Questo potrebbe portare ad una scissione del partito azzurro.
Nel dibattito si inserisce anche il senatore azzurro Micciché che critica l’atteggiamento di Giorgia Meloni nei confronti di Silvio Berlusconi. “Lo stanno maltrattando. Quando il presidente del Consiglio era lui, noi di Forza Italia ci arrabbiavamo perché concedeva troppo agli alleati. C’era una logica: più si sentivano valorizzati gli altri partiti, più la maggioranza era forte”.
Secondo lui, la premier in pectore “ha deciso di fare fuori Berlusconi. Lui che ha sdoganato la destra in Italia e ha inventato il centrodestra. È tremendo. Sta giocando a dividere Forza Italia. Cercheranno di prendersi uno a uno i parlamentari per ammazzare definitivamente Berlusconi”. E infine ipotizza anche un eventuale appoggio esterno al governo: “Diamo l’appoggio esterno al governo. A questo punto si scelga lei questi scienziati di ministri”.
Ma per il futuro governo non sarebbe una bella notizia perché a Giorgia Meloni serve la coalizione unita. Si tratta di un’ipotesi “impossibile” per i vertici di Fratelli d’Italia, “Forza Italia non può tradire così il mandato elettorale” per quelli che alla fine sono dei “capricci”. Ma se avverrà e Berlusconi deciderà nell’appoggio esterno al governo Meloni e non l’indicasse come presidente del Consiglio alle consultazioni, si potrebbe tornare alle urne con una coalizione diverse, senza FI.
Come si divideranno i forzisti in un’evenutale scissione e le conseguenze sul governo
Questo scenario è il meno probabile secondo FdI perché il partito è diviso tra i filo-ronzulliani che potrebbero fare questa scelta “suicida” e seguire l’ex Cavaliere e i filo-meloniani. Un secondo scenario in seguito alla rottura tra Berlusconi e Meloni vedrebbe il partito azzurro scindersi in due gruppi: chi sta con la fedelissima Ronzulli e chi con Giorgia Meloni.
Stando ai numeri, alla Camera i ronzulliani sono pochi e su 48 deputati, una trentina resterebbero con la coalizione di centrodestra che avrebbe comunque la maggioranza. In Senato, invece, la maggioranza attuale è di 115 seggi e Forza Italia ne ha 18. Di questi, contro Meloni ci starebbero Berlusconi e Ronzulli, Barachini, Damiani, Rosso e Zangrillo e forse Miccichè. Quest’ultimo lo farebbe solo per contrastare FdI che crede che “cercheranno di prendersi uno a uno i parlamentari per ammazzare definitivamente Berlusconi“.
Con Giorgia Meloni si schiererebbero Antonio Tajani sicuro ministro degli Esteri che infatti preme per ricucire – Maria Elisabetta Alberti Casellati, Anna Maria Bernini (probabile ministro dell’Istruzione), Stefania Craxi, Maurizio Gasparri, Francesco Silvestro e Paolo Francesco Sisto. Per Casellati e Sisto probabili due ruoli importanti al governo come viceministri. Una maggioranza di 105 senatori, abbastanza risicata per i ruoli delle commissioni.