Trivelle, nuovo scontro M5s-Lega. Il ministro Costa minaccia le dimissioni

Trivelle, nuovo scontro M5s-Lega. Il ministro Costa minaccia le dimissioni

Nuova tensione al Governo sulle trivelle in mare. Il ministro Costa: “Io le autorizzazioni non le firmo”.

ROMA – Alta tensione nella maggioranza per la questione delle trivelle in mare. In un lungo post su Facebook il ministro Costa conferma il suo no anche se dovesse esserci il parere positivo della Commissione Via-Vas: “Le alternative – precisa – ci sono e si chiamano energie rinnovabili. Ricordo che un miliardo di euro investito in rinnovabili crea fino a 13 mila posti di lavoro. E’ anche una questione economica: vogliamo puntare sulle fossili che impoveriscono il territorio e creano pochi posti di lavoro o sulle rinnovabili che aiutano il clima e danno maggiore lavoro? Mi farò dei nemici? Saranno gli stessi nemici dell’ambiente e del Paese“.

Sergio Costa (fonte foto https://www.facebook.com/SergioCostaMinistroAmbiente/)

A margine di un evento a Pescara il ministro non ha escluso la possibilità delle dimissioni: “Mi sfiduciano? Torno a fare il generale dei Carabinieri, lo dico con franchezza“.

Di seguito il post su Facebook del ministro Sergio Costa

Trivelle, il viceministro dell’Economia attacca Costa: “Non può fare quello che vuole”

Le parole del ministro Costa sono state commentate dal numero due all’economia Massimo Garavaglia: “Lui – sottolinea il leghista – non può fare quello che vuole e l’iter è in corso. Alla fine deciderà il Parlamento. Noi vogliamo trovare una soluzione equilibrata che eviti la chiusura di siti produttivi e conseguentemente dei posti di lavoro. L’importante è non fare danni“.

Una polemica che rischia di complicare il cammino in Aula del decreto legge Semplificazioni. Il testo è bloccato in Commissione al Senato e dovrebbe arrivare a Palazzo Madama nella giornata di domani, 24 gennaio 2019, per la discussione. Non sono esclusi altri slittamenti visto che la questione delle trivelle deve essere ancora risolta. Il ministro Costa conferma il suo no alle autorizzazioni ed è pronto a fare un passo indietro in caso di sfiducia del Parlamento.

fonte foto copertina https://twitter.com/Greenpeace_ITA