E’ scontro sulla revoca dei brevetti sui vaccini. Frena la Germania. E sono molto critiche le case farmaceutiche.
ROMA – E’ scontro sulla revoca dei brevetti sui vaccini. Le parole di Joe Biden sono state condivise da quasi tutti i leader mondiali. L’unica a frenare è stata Angela Merkel. Secondo la stampa tedesca, citata dall’Ansa, la cancelliera ha reagito con scetticismo a questa proposta sottolineando che “la protezione della proprietà intellettuale è una fonte di innovazione e deve rimanere tale anche in futuro“.
Nonostante una posizione diversa da quella degli altri Stati, Berlino si è detta disposta a discutere sulla revoca e nei prossimi incontri con gli altri leader la discussione sarà messa sul tavolo.
Contrari Pfizer e Farmindustria
La revoca dei brevetti non convince Farmindustria. “Sorprendono e preoccupano – la posizione dell’ente – le dichiarazioni e le iniziative internazionali volte a ridurre o ad annullare la tutela dei brevetti. Iniziative che, di certo, non risolvono il problema di avere subito i vaccini. La deroga non servirebbe ad aumentare la produzione o ad offrire soluzioni necessarie per vincere la pandemia. Potrebbe, invece, dirottare risorse, materie prime verso siti di produzioni meno efficienti […]“.
Una posizione condivisa anche da Pfizer: “I brevetti non sono il fattore limitante della produzione e dell’approvvigionamento del nostro vaccino. Non aumenterebbero la produzione o l’approvvigionamento delle dosi di vaccini nel breve o medio termine“.
Le dichiarazioni di premier Draghi
Anche il premier Draghi è intervenuto sulla vicenda con una breve nota pubblicata sul sito di Palazzo Chigi: “I vaccini sono un bene comune globale. E’ prioritario aumentare la produzione, garantendone la sicurezza, e abbattere gli ostacoli che limitano le campagne vaccinali“.
Una posizione che sembra essere molto simile a quella di Biden e degli altri leader mondiali. Il confronto continuerà nei prossimi giorni per arrivare ad un compromesso.